Se Carlotta non va alla montagna, la montagna va a Carlotta

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Quando a giugno c’è ancora la neve sui monti vicini, l’animo del filomontagnino inizia ad essere fortemente preoccupato: i rifugi aprono tardi, i valichi non sono tanto valicabili a meno che uno non voglia usare piccozza e ramponi, i fiori non fioriscono… e in più, se il filomontagnino abita pure in città, allora inizia a soffrire pesantemente con frequenti crisi di astinenza.

Le crisi d’astinenza sono terribili: incubi notturni in cui sogni l’odore di latte e miele dei monti, senso di soffocamento da afa, crisi di panico dovute all’asfalto caldo, manie di grafismo compulsivo (disegnare alberi sui muri di casa non allevia la crisi, sconsiglio).

Ma per fortuna, quando dai tutto per perduto, la Montagna sa stupirti ancora. Come un regalo benevolo della Madre Terra, ecco che correndo nei parchi torinesi sognando i prati valdostani la Montagna viene a te quando meno te l’aspetti.

Parco di San Vito, sabato 15 giugno 2013, Torino. Mucche con sfondo di Corso Vittorio.

Grazie.

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