SwimmingCharlotte: Lefkada

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Lefkada, sonorità un po’ tagliente che viene italianizzata in Leucade, ricordando tanto le cime di rapa e Santa Maria di Leuca.
Un suono un po’ molle, Leu-ca-de.
Molle come diventerò io se continuò così.
Il magnetismo del dolce far niente si sta impossessando di me, le scarpette da corsa giacciono nello zaino. La molle Leucade mi ha rapita.
Malgrado le orde di turisti e la costante, devo ammettere, scortesia dei Leucociti Leucadiani autoctoni, l’isola riserva scorci impareggiabili, spiagge scenograficamente notevoli, ancora qualche paese dove si fa la festa con un cantante e una chitarra,riutilizzando le luminarie natalizie. Ecco su questo sono decisamente più furbi di noi: mica scrivono buon Natale, ci scrivono tanti auguri, Kronia Polla, così le riutilizzano tutto l’anno.
Irrinunciabile una tappa all’amena Meganisi, che è mega solo perché è l’isola più grande tra quelle che punteggiano Lefkada, ma sarà lunga 3 km.
Per fortuna, visto che l’unica attività che ha sostenuto i questi giorni le mie cosce e i miei polpacci è stata spingere lo scooter a secco lungo le deserte vie dell’isola.
La seconda isoletta per grandezza si chiama Skorpio, nome non troppo invitante, ma comunque non si può andare, la famiglia Onassis pare abbia sepolto qualche suo avo in quei 2 km quadrati di terra.
Giusto per garantirsi l’isolamento.

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