TESTING SHOES: Asics GEL-Kayano 22

Le Kayano sono uno dei modelli “storici” di Asics.

Infatti è arrivata al modello 22… non era poi difficile arrivarci 😉

La Kayano è la scarpa “luxury” che Asics dedica ai pronatori in generale, ma anche a chi non è proprio filiforme, vista la sua caratteristica principale: l’affidabilità.

Viste queste due caratteristiche io probabilmente non sono la persona più adatta per testare questa scarpa (ho un appoggio neutro e sono normo-peso), ma proprio per questo forse riesco a farvi un’analisi accurata di questa scarpa, confrontandola con modelli decisamente più leggeri.

Innanzitutto voglio aprire un dibattito su pronazione, anti pronazione e peso.

Per prima cosa facciamo un appunto: come ho sentito dire al mitico Giorgio Garello, tecnico numero uno in fatto di scarpe da running e professionista dedito al mondo Asics, la scarpa ANTI-PRONAZIONE è un errore. Nel senso che non esiste qualcosa che tolga la pronazione. Un piede pronatore che ha un appoggio in pronazione, non va portato in asse, non va modificato, ma va supportato. Da qui è quindi meglio parlare di scarpe per pronatori con maggiore supporto della falcata.

In seconda battuta invece voglio parlarvi di PESO.

Allora, molti mi chiedono che scarpe usare, ma risulta difficile dirvelo, perchè ci sono fattori che influenzano molto la scelta e uno predominante è il peso del corpo.

Vi faccio un esempio personale.

Fino a tre anni fa ero una taglia 44, che su 1,60 m non è proprio un fisico da maratoneta. Ma non voglio parlarvi di forma fisica. Il fatto è che, soprattutto sulle distanze lunghe, utilizzavo scarpe supportive per pronatori.

Il mio piede ha la tendenza naturale a pronare, soprattutto in fase statica e pesando 63-64 kg, dopo 20-30 km necessitavo di una scarpa che mi supportasse maggiormente.

Oggi ho perso quasi 2 taglie e 7-8 kg.

Uso scarpe neutre, anzi, prediligo scarpe reattive e possibilmente secche. Il mio appoggio in fase statica è cambiato solo lievemente, ma dopo 20km le caviglie sostengono ancora bene il pese e non necessitano di scarpe per pronatori.

Questo vi fa capire quanto sia importante valutare non solo l’appoggio, ma anche il peso e la forma dell’atleta. O del quasi atleta come nel mio caso 😉

Passiamo ora al test!

Guardiamole:

A parte i colori super femminili che adoro, già alla prima occhiata si vede che sono scarpe molto ben strutturate.

Partendo dalla suola, che ha uno spesso strato in gel visibile sia sul tallone sia sull’avampiede. Le mescole sono tre (oltre al gel): la fuxia del battistrada,in AHAR, resistente e reattiva, l’arancione della sezione intermedia, DYNAMICA DUOMAX, elastica e morbida e l’intersuola bianca, soffice avvolgente.

La tecnologia è la Fluiride, registrata Asics.

Al centro del piede un ampio supporto del collo fa mostra di tutto il supporto di questa scarpa per chi prona.

La conchiglia sul tallone  è ben sviluppata per accogliere un appoggio che ha bisogno di essere stabilizzato.

La tomaia è in mesh senza cuciture e le imbottiture sono ben spesse per aumentare il comfort.

Indossiamole:

Sono molto morbide, molto morbide. L’imbottitura è avvolgente e il piede è accolto.

Alte sulla caviglia fanno immediatamente mostra del supporto (la prima cosa che pensi è: caspita mi sorreggono proprio)

Il tallone è ben fermo e l’avampiede avvolto.

La sensazione sulla suola è di essere su un gonfiabile (mia mamma mi guarda e le pare che io sia più alta di qualche cm).

Io che sono abituata a sentire il pavimento mi trovo spaesata: sento la suola, come se avessi una molla sotto al piede. Credo sia merito dello strato in gel, che la rende una scarpa veramente ben ammortizzata.

Corriamoci:

I primi passi sono pesanti. Queste scarpe peseranno quasi un etto più delle mie abituali (non so quanto pesino effettivamente, ma poco importa).

L’appoggio è elastico da morire.

Mi concentro sulla spinta e mi rendo conto che malgrado io non la senta fisicamente, la spinta data dalla scarpa è sorprendente.

Faccio 12 km in collina per testare il saliscendi (in discesa avere un supporto maggiore è utile e mi può fr capire meglio come lavora la scarpa sotto carico).

Se in salita le sento troppo protettive (ricordiamoci che non sono una pronatrice), in piano reagiscono bene e in discesa testo effettivamente cosa significhi SUPPORTO. Solitamente in discesa per proteggere i muscoli cerco di non stare in frenata e di portare il peso in avanti. Qui faccio il contrario per caricare sulla scarpa, apposta. La vibrazione eccentrica sul quadricipite è limitata dall’ammortizzament0 perfetto. Corro di tallone, esattamente quello che non dovrei fare, e malgrado ciò i muscoli e le ginocchia non patiscono. La caviglia si sente stabile e la schiena protetta.

Che dire, gliene ho fatte di cotte di crude e hanno sopportato.

Ho caricato il peso e mi hanno sostenuta.

I muscoli non hanno patito, schiena ed articolazioni nemmeno.

Test superato.

Consigliate a chi pesa un po’ troppo, a chi ha problemi di schiena e di appoggio, a chi cerca una scarpa dal supporto eccellente e a chi oltre a pesare è molto alto e ha un baricentro da stabilizzare.

VOTI:

AMMORTIZZAZIONE: 10

PROTEZIONE: 10

REATTIVITÀ: 7

LEGGEREZZA: 6

COMFORT: 9

DESIGN: 9

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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