L’età delle donne

In queste settimane sto preparando insieme con 12 donne la corsa a scopo benefico (e sociale) di Torino Donna, Just The Woman I Am, che il 6 marzo riempirà le strade di Torino di migliaia di donne e di persone che vogliono rendere onore all’essere donna, madre, compagna, amica di tutte noi. (Sono solo 5,5 km, iscrivetevi su www.torinodonna.it e se pensate di non farcela vi aiutiamo noi su www.runningmotivator.it)

Non voglio parlare di loro, se vorranno vi racconteranno loro la loro storia, voglio guardare l’insieme di questo gruppo eterogeneo di “femmine” che non si conoscono, che hanno età diverse, vite diverse, lavori diversi, complicazioni diverse.

Vengono agli appuntamenti trafelate, oppure arrivano in anticipo a causa di una pensione forzata con troppo anticipo, si muovono in pullman, taxi, camminando, in bici, hanno 1, 2, 5 o nessun figlio, sbagliano location per troppi pensieri, cucinano zuppe di pesce strepitose, pastine in brodo e torte di compleanno.

Mai si onorano apertamente, mai hanno bisogno di dirsi “sono proprio brava” perchè vivono nella consapevolezza che il successo sta nella tranquillità degli altri.

Ci sono trentenni indaffarate e smemorate, 45 enni serafiche, 60 enni iperattive. Chi ti dice “alla mia età” perchè la società la reputa troppo vecchia per iniziare una qualsiasi attività, chi dichiara “alla mia età” perchè è l’età in cui il tuo ruolo è fare la mamma e la scusa diventa l’avere un figlio. Chi di età non ti parla, perchè l’età gliela dai tu guardandola negli occhi azzurri. E non indovini neanche un po’.

Sovente parlando tra donne e di donne, parliamo di età che assomigliano più ad ere geologiche che ad anni anagrafici.

Ci sono anni per divertirsi, che finiscono accartocciati nelle foto dell’università, anni per “mettere la testa a posto” e affidare la propria sorte ad un marito che più che un compagno è un cucciolo, ci sono anni in cui il tuo ruolo è fare torte di cioccolato senza troppo zucchero, anni in cui ti butti sul lavoro perchè le torte passano di moda. Poi ci sono quegli anni, quelli in cui ti dicono che devi crollare, quelli in cui “la gallina non fa più le uova”, quelli in cui i tuoi glutei si allargano, il tuo ventre diventa tenero, in cui i tuoi occhi si addolciscono e i tacchi delle scarpe diventano di 7 cm.

Ci sono quegli anni in cui sparisci. Ti guardi intorno e sei sparita, dimenticata tra una torta e un fascicolo di carte di lavoro. Mentre fuori il mondo cresce e vive, tu sei lì che devi guadarti un posto, riguadagnartelo.

E’ difficile credere in se stesse quando il mondo perde interesse, quando sei “vecchia” per tutti tranne che per te.

 

Quello è il momento per spiccare il primo passo. Corri. E non guardarti indietro.

princess
RunningCharlotte
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Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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