I periodi NO del runner: come uscirne?

Vi siete mai sentiti demoralizzati, stanchi, timorosi?

Magari dopo una bella serie di gare andate così così? Sofferte, tirate, preparate, ma poi regolarmente bucate, deludenti.

Esistono periodi di stallo nel podista, in cui non si migliora malgrado gli allenamenti e periodi invece in cui la forma fisica lascia a desiderare.

Le motivazioni sono tante, di natura medica e fisiologica, ma queste non ve le sto a spiegare approfonditamente perchè non ne sarei capace. Vi dico soltanto che il corpo deve assestarsi. E’ come la neve: quando nevica molto la neve è bellissima, ma prima che nevichi ancora, quella sotto deve assestarsi e comprimersi, altrimenti, se non si crea il fondo, la neve che cade sopra scivola via creando una valanga.

Insomma, dopo un periodo di allenamento intenso, bisogna dare al corpo il tempo di assestarsi e metabolizzarlo, prima di cominciare ad allenarsi di nuovo. Nel periodo di assestamento bisogna diminuire l’allenamento e, appositamente, far scendere il livello di forma.

Se si sbaglia questo, il corpo di sovrallena e perde in efficienza.

Insomma, cade la valanga se usiamo la metafora della neve.

Io sto vivendo questo periodo e non mi era mai successo prima: vado sempre più lenta, sono sempre stanca, mi sento una chiavica e ho perennemente male da qualche parte.

Ma non mi passa la voglia di correre!

Ho fatto la Stratorino due settimane prima puntando a stare sotto i 42 minuti (cosa fattibile, nei miei tempi direi) e ho chiuso a 43’47”. Ho fatto questa settimana la Turin Half Marathon e sono crollata al 16°km, chiudendo 5 minuti sopra l’obiettivo (anche questo fattibile). In entrambi i casi per ottenere questi due risultati ben al di sotto delle mie potenzialità, ho fatto uno sforzo incredibile, valutando se ritirarmi o se chiudere la gara, pensando di svenire all’arrivo. e dire che fino ad un mese fa era tutto ok. Cosa è successo?

La verità è che ho lavorato per preparare la 10 km ad inizio aprile imponendo al mio corpo una serie di allenamenti ai quali non era abituato. Sono arrivata al mio top di forma ad inizio aprile, per poi crollare nel periodo successivo.

Molti di noi non sono dei runner di lunga data, non hanno l’esperienza e il fisico di uno che corre da quando aveva 15 anni. Dobbiamo quindi essere realisti e ascoltare il nostro corpo maggiormente. Non perchè non possiamo migliorare o perchè valiamo meno di chi corre da molto tempo, ma perchè per sentirci dobbiamo stare in ascolto maggiormente.

Per cui, spero di esservi d’aiuto dandovi qualche consiglio per “vivere meglio” il vostro periodo no:

  • sappiate che succede. Prima regola. Non potete farci niente, succede, il periodo no succede. Vuoi perché siete stanchi, vuoi perchè vi girano le scatole, vuoi perché fa caldo… insomma, succede, quindi non pensate di essere i soli. Non annoiate i vostri amici di corsa, non disperatevi, non buttate nel fiume le scarpe da running. Succede. E come è successo, poi passa.
  • Riposatevi. E’ inutile che pensiate che siccome siete giù di forma, allora dovete allenarvi di più. Sarebbe pure peggio. E’ come quando vi viene il raffreddore: riposatevi. Mangiate bene, bevete centrifugati, integrate con un prodotto ad hoc, o fatevi fare un massaggio extra. Oppure, meglio ancora, staccate un pochino dalla corsa: nuotate, camminate in montagna, andate in bici. Non sentitevi in colpa, vi farà bene.
  • cambiate scarpe. Questo consiglio non ha nulla di scientifico, ma funziona psicologicamente. Fate come i granchi e fate la muta: cambiate. Se potete regalatevi un nuovo paio di scarpe, magari colorate, confortevoli, quelle che vi piacciono tanto. Le avreste comprate comunque prima o poi e allora compratele adesso. Vi farà sentire all’inizio di un nuovo percorso.
  • Fatevi del bene: se siete stanchi è perchè il vostro corpo vi chiede di prendersi cura di lui, o almeno io la penso così. Per cui cercate di farvi del bene, un gesto, fateglielo capire che lo amate: se fumate smettete, se è una vita che dovete fare una visita medica fatela, se mangiate pesante fate una settimana detox… Fate un qualcosa che rimandate da tempo ma che sapete che vi farà bene.
  • Sfogliate le riviste di corsa e scegliete una gara “esotica”, una maratona in posti strani, un trail nel verde, una corsa a tappe… insomma, prendetevi una vacanza dal cronometro e dedicatevi alla gioia di vedere posti nuovi grazie alla corsa.
  • Ringraziate di poter correre. Questo è il consiglio must. Qualsiasi sia il vostro risultato in una gara, qualsiasi sia la vostra performance, qualsiasi sia il vostro stato di forma, voi siete lì e state correndo. Questo significa che siete in salute, che i vostri muscoli funzionano, che potete passare qualche ora a fare ciò che vi piace, significa che siete con amici, che respirate e che potete permettervi scarpe e abbigliamento. Beh, sembrerò buonista, ma non tutti possono dire lo stesso. Quindi, ringraziate di poter fare quello che state facendo, cioè di fare quello che vi piace. Correre.

Per il resto, non abbattetevi e passato il periodo di riposo, quando vi sentite di nuovo in forma ricominciate. Nulla di quello che avete fatto prima andrà perso, ma il vostro corpo lo avrà metabolizzato e voi sarete di nuovo fortissimi.

Io ora mi dedico al divertimento: correre. Piano. Bene. Curando la tecnica.

Buone corse a tutti!

 

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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Comments
  • claudio
    Rispondi

    Che bell’articolo! Corro da relatrivamente poco e ho l’impressione che per limiti fisici ed anagarfici rimarrò sempre un principiante. Convivo da sempre, quindi, con periodi discreti, alternati ad altri di forma che definirla scadente è usare un eufemismo. Perciò, grazie per l’aiuto a capire e ad affrontare queste “oscillazioni”.

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