My Running Passion – Mezza di Monza bagnata, principessa fortunata

C’era scritto in ogni mio muscolo che ero stanca e fuori forma, lo diceva pure il Garmin con i suoi parametri nuovi sul Training Status.

OverLoad.

Lo ha detto anche Jutta “la donna che sussurra ai muscoli” (leggi qui la sua rubrica) che i miei muscoli erano stanchi e duri – e Jutta non mi aveva mai guardata con quello sguardo.

Ma a correre la Mezza di Monza sono andata ugualmente.

Vi spiego il perché.

No, non sono una addicted delle gare e non sono nemmeno di quelle che “fanno le gare per allenamento”, che poi sono certa che lo dicano solo per pararsi il lato B se vanno male.

Io sono una di parola.

E poi, correre nell’autodromo di Monza è una di quelle cose per le quali vale la pena correre.

Il sabato allo stand Cutered (Cutered produce cosmetici per il trattamento muscolare e cutaneo degli sportivi), Cesare, fisioterapista, mi guarda ancor peggio di Jutta, cioè con uno sguardo di rimprovero che mi fa sentire piccola piccola: caviglie bloccate, polpacci di cristallo, quadricipiti duri come marmo e schiena tesa come una corda di violino.

Ne sono consapevole. Sono stanca.

 

Mi porto dietro i chilometri del GR20, la fatica del Magraid, se possibile ancora non ho scaricato del tutto la Maratona di Milano. Sono stanca. E tesa.

Il periodo non è dei migliori, la mia associazione sportiva, il mio bel sogno, Well Run, arranca. Il cuore è stato fatto in pezzi minuscoli, l’autostima alle volte vacilla. Malgrado l’estate magnifica a zonzo per la Corsica montana, i miei buoni propositi di prendere la vita con filosofia mi sono costati tanta energia, forse troppa.

Ho investito la mia energia per far rivivere l’ottomismo.

 

E poi, da inesauribile sognatrice, sto preparando novità bellissime, direi “da principesse”.

Così quando domenica mattina mi sono svegliata sotto secchiate d’acqua, vento freddo e tempesta, l’idea di correre 21km mi è sembrata folle.

Io sono una di parola.

Per cui, bagnata come se mi avessero frullata in lavatrice, mi sono presentata al via. E non ho fatto male.

Già in griglia sentivo l’energia tornare. Allo sparo ho lasciato che i coriandoli tricolore mi si appiccicassero sulle spalle e sulle braccia. Al posto della fascia la corona che mi ha regalato Simona al Magraid mi ha fatto spuntare il sorriso.

I primi chilometri dentro il circuito sono stati belli, leggeri, neanche troppo lenti. Sicuramente bagnati.

Poi siamo entrati nel Parco di Monza.

E ho staccato il cervello, lasciando che la pioggia battente lavasse via il residuo dei cattivi pensieri.

In alcuni chilometri ho perso tanti secondi, sicuramente troppi. Le curve fangose, le pozzanghere profonde, i cavalcavia allagati hanno aggiunto attimi di sconforto, ma li ho vissuti con la consapevolezza che stavo meglio di prima. Libera e leggera.

Volevo testarmi sulla distanza per progettare un allenamento in vista della gara che ho fissato come arrivo, la Milano Half Marathon del 26 novembre. Volevo farla in progressione, ma ci sono stati chilometri fuori ritmo.

Non ho tirato mai, non ho rischiato. Ho solo corso, senza desistere, senza negatività. Senza pensieri troppo seri.

Ho corso lungo i viali in falsopiano rallentando e godendo delle leggere discese, ho riso affondando nell’acqua sopra la caviglia, non ho badato alla scalinata del cavalcavia reso inagibile dal nubifragio.

Si lamentavano tutti di perdere un minuto almeno, ma non era importante per me. Io ho solo corso.

Sono arrivata sorridendo, godendomi i sorrisi che mi aspettavano e le persone che mi salutavano. Sono arrivata in un tempo che è il peggiore degli ultimi due anni, ma non mi sono sentita sconfitta. Mi sono sentita pulita, ripulita, un po’ più leggera. Ho corso bene, ringraziando ogni muscolo per ciò che mi aveva permesso di fare.

Ho corso perché correre è quello che amo.

Ho corso consapevole che questa stanchezza va presa in considerazione questa settimana e curata con un po’ di riposo dalle ripetute e dagli stress.

Nessuna tabella questa settimana per me. Sarà una settimana di relax, di sensazioni e di riposo.

Ovviamente correrò, ma senza stress.

Ah, il tempo? 1h38minuti e 1 secondo

 

Ottava donna assoluta

Seconda di categoria

Un grazie all’organizzazione Follow Your Passione che, malgrado il nubifragio, ha reso la giornata bellissima e la gara sicura.

 

Ci vediamo ad Aosta per la MezzAosta e poi a Bari per la San Nicola Half Marathon!

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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Comments
  • Denis
    Rispondi

    Complimenti principessa per come vivi per come corri e soprattutto per come lo racconti permettendoci di vivere le tue emozioni. Grazie
    P. S. Polpacci di cristallo e caviglie bloccate 😱ti capisco io e lo stretching non andiamo d’accordo 😂😂

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