HI-TECH Run – Massi incontra Charlotte

Siamo arrivati abbastanza puntuali per essere due persone impegnate.

L’appuntamento era nelle campagne del vercellese, esattamente a metà strada rispetto a dove abitualmente soggiorniamo.

Ho lasciato a Charlotte decidere l’orario, ma il caso ha determinato la scelta del percorso.

In fondo a Greggio, ridente località di 385 anime, posizionata strategicamente all’uscita dell’autostrada Milano/Torino, ci si poteva perdere nel paesaggio bucolico con parecchie combinazioni e permutazioni di percorsi.

Non ci eravamo mai conosciuti di persona pur avendo corso entrambi la maratona di Milano 2017.

Ciao cara, vuoi provare qualche gadget? 

Avrei iniziato così la conversazione se non avessi immediatamente notato il suo Fenix 5s al polso, mi sentivo chiaramente esaltato dall’idea di poter condividere la mia esperienza podistica con chi ha fatto della corsa uno stile di vita ed è stato in grado di trasmetterla a migliaia di podisti di tutti i livelli.

Io non ho mai avuto la stessa ambizione, sono solo un hacker del podismo italiano, che prende spunto da teorie complesse, le rielabora e le rende semplici e utili.

Ma sono anche un discreto amatore (Massi ha appena corso la NYC Marathon i 2h33’… ndr)  che con impegno e dedizione ed un po’ di fortuna ha potuto velocizzarsi e correre più rapidamente di quanto gli esperti avessero previsto inizialmente.

La corsa è iniziata poco dopo aver parcheggiato. Eravamo entrambi di fretta.

Fashion vs Hi-Tech

Carlotta aveva una mise molto alla moda, con la mia magliettina Garmin del 2015, pur avendo nuovissimi pantaloncini New Balance acquistati a Detroit settimana scorsa mi sentivo abbastanza a disagio.

Sembravo il ragazzo della porta accanto.

Dopo pochi attimi abbiamo iniziato una conversazione seria, siamo partiti da un dialogo sui massimi sistemi per passare ad argomenti più futili concludendo con la nostra possibile collaborazione.

Non avevo capito quanto la mia compagna di corse fosse social: dopo pochi secondi le ho visto afferrare un telefono, da utilizzare per una imminente diretta Facebook. Le avrei quasi impedito di correre con l’Iphone perché tenere un oggetto in mano influenza la meccanica di corsa e limita la (mia) capacità di capire i punti di forza e di debolezza del podista con cui corro.

Social+Hi-Tech

Sono bastati meno di 45 minuti per capire le nostre affinità elettive e definire un programma di massima. Sulle prime dobbiamo ancora confrontare gli appunti, anche perché di vino non abbiamo parlato. Ma il programma è chiaro: aiuterò a grande distanza Carlotta a preparare la maratona di Boston ad Aprile 2018 e darò qualche consiglio utile ai lettori di RunningCharlotte a migliorare. Pochi ma buoni.

Se devo essere sincero, per Carlotta tutto sembra fattibile.

La mia nuova amica corre veramente bene: ha una cadenza perfetta, una rara eleganza ed un consumo energetico inferiore a quella delle sue colleghe.

In più è dannatamente giovane ( li scelgo bene i collaboratori ndr ).

Ma dove dovrebbe migliorare?

Penso che ci siano almeno tre aree di attenzione.

Sicuramente vorrei che spostasse il baricentro del corpo leggermente in avanti, ho avuto la sensazione che frenasse la sua spinta soprattutto durante gli allunghi finali.

Come sarebbe bello se la podista valdostana usasse la forza di gravità a suo vantaggio?

Inoltre l’impressione è che il movimento delle gambe di Carlotta fosse leggermente limitato. È chiaro che non abbiamo spinto in allenamento, ma probabilmente Carlotta deve lavorare sulla rotazione delle gambe. Secondo me, aggiungere un riscaldamento finalizzato ai movimenti di base aiuterebbe.

Infine, ma questa è stata solo una sensazione, credo che il piede destro sia più forte di quello sinistro, ed aumentando la velocità Carlotta abbia la tendenza a ruotare una spalla maggiormente rispetto all’altra. Su quest’ultimo punto l’analisi delle dinamiche di corsa avrebbe portato maggiori dati e consentito di verificare alcune ipotesi.

Peccato non aver obbligato Carlotta ad indossare una parte dei miei gadget. Ma il viaggio assieme sarà senz’altro lungo, avremo tempo di approfondire.

Concludo il mio breve articolo dicendo che c’è una regola non scritta per poter collaborare su Therunningpitt.com: occorre prima o poi dimostrare di riuscire a correre una maratona sotto le 3 ore.
Ho potuto osservare Carlotta a 360 gradi, vedendola correre da dietro, davanti e di fianco. Con impegno, dedizione, pazienza ma nemmeno senza esagerare, penso che Carlotta possa farcela.
La sfida è partita, io ci credo.

Massi Milani

Segui Massi su therunningpitt.com

Nota di Carlotta:

Aggiungo che Massi ha scritto “prima o poi”, quindi non pensate che tolga 13 minuti al mio PB in qualche mese. Ma sono “dannatamente giovane” dice…

E io gli voglio credere.

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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Showing 2 comments
  • Denis
    Rispondi

    Certo che lo sei… Dannatamente giovane 😂😂. Maratona un meno di tre ore certi che si sei una potenza 💪 💪.

  • D.A.
    Rispondi

    Complimenti a tutti e due… Certo che un’analisi della corsa è un piano d’allenamento per la maratona del Massi farebbe comodo anche a me!

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