Boston Marathon – prima settimana di emozioni e neve

La prima settimana di allenamento verso la Boston Marathon se ne è andata senza che me ne accorgessi.

Ad ogni allenamento mi emoziono.

Non vedo l’ora di correre, mi sento incredibilmente fortunata a poter vivere questa esperienza.

Mi avete scritto, non aspettavo questo calore e proprio perchè inaspettato mi giunge gradito. Le parole di Paolo, soprattutto, mi sono piaciute “ci si laurea in maratona a New York, ma è a Boston che si prende il Master”.

Io prenderò il master prima della laurea allora… In realtà ciò che mi emoziona è il contorno, l’alone, l’aura, più che la gara soltanto. Avete presente? Come quando è il profumo del pane che ti fa venire fame, più del pane stesso.

Mi piace pensare alla Boston Marathon come al dettaglio, il più importante di questo viaggio. L’ingranaggio senza il quale la macchina non funzionerebbe, ma pur sempre uno degli ingranaggi.

Ho sempre detto che la maratona non è il giorno della maratona, ma è ogni volta che usciamo per allenarci ed è esattamente così.

Mercoledì ho fatto salite lunghe con la voglia del bambino di fronte ad una sfida, venerdì il medio frazionato ha avuto un andamento incostante perché ho fatto troppo forte le frazioni veloci, presa da entusiasmo, crollando nei recuperi.

Ho voglia di correre, ho quell’entusiasmo che si prova mentre si studia la guida prima di un grande viaggio.

Ho voglia di vivere questi quattro mesi di fatica come mai ne ho avuta prima.

Oggi era previsto un lungo collinare e pensavo che mi sarei goduta la panoramica tra Aosta, Sarre e Gressan, uno dei percorsi che più amo. Invece il risveglio è stato accarezzato da una neve incessante che ha imbiancato ogni cosa.

Correre 21 km sotto la neve alta non mi è parsa cosa appropriata, così ho modificato l’allenamento godendomi le salite infinite della collina aostana, ascoltando i passi, lasciando che i muscoli si scaldassero sotto i fiocchi grandi come unghie.

Ho lasciato le ciglia ghiacciarsi, il respiro tremare, i piedi bagnarsi nelle scarpe leggere.

Ho lasciato le gambe correre godendo del silenzio sovrumano che solo una nevicata abbondante regala.

Ho pensato a Boston, dove oggi nevica come qui.

Ho sorriso da sola lungo le salite candide, mentre i fiocchi si appiccicavano su denti e naso.

Il lungo è un affare di domani. Oggi ho lasciato la mente correre e scivolare, ascoltando il ritmo della mia felicità.

Sono grata a questa vita, a queste sensazioni semplici.

Quell’entusiasmo che solo i grandi amori danno non mi abbandona.

Allenamento seconda settimana (con variazione del lungo di lunedì)

  • Lunedì: lungo progressivo 18 km, iniziando a 5’00’’ per finire a 4’20’’
  • Martedì: 20 minuti di riscaldamento lento + 20 minuti functional training gambe + stretching
  • Mercoledì: 20 minuti riscaldamento lento + 3 serie da 6 scatti da 60 m in salita ripida + 4×300 in piano
  • Giovedì: 60 minuti lenti
  • Venerdì: 20 minuti riscaldamento lento + 3 serie 500-400-300-200 al massimo della velocità con recupero da ferma + 1000 m 3’45’’
  • Sabato: 50 minuti lenti
  • Domenica: 18 km lungo semicollinare in progressione – questo allenamento va spiegato: 6 km in piano 4’50’’ + 6 km collinare + 6 km in progressione

(le tshirt nelle foto è solo “di figura”. Sopra avevo un altro strato, son mica matta)

Outfit: Reebok Running

Scarpe: Reebok FloatRide

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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