BOSTON MARATHON – Lavorare sulla tecnica

Ogni ciclo di allenamento in preparazione di una gara lunga deve essere programmato ed andare a lavorare su diversi fattori, seguendo un iter preciso:

  • la forza
  • la tecnica
  • la velocità
  • la resistenza

La Boston Marathon è una gara muscolare, in quanto, benchè inizi leggermente in discesa, presenta alcune salite sul finire che riescono a spezzare le gambe a molti.

Detto questo, se andiamo a vedere il palmares, i primati su questa gara sono da brivido. 2h03’02” di Mutai nel 2011 e per le donne un 2h18’57” della Jeptoo nel 2014.

Quindi, se sento ancora dire che Boston non è una maratona da tempo, mi arrabbio 😉 

Se si va bene si va forte!

Il trucco sta nel gestire bene il percorso, nel prepararsi accuratamente e nel lavorare su tutti e 4 gli aspetti sopracitati.

Un aspetto da non sottovalutare mai è la TECNICA DI CORSA.

Imparare a correre utilizzando correttamente muscoli e articolazioni è uno dei metodi più infallibili per ottenere risultati.

Certo non l’unico, ma senza questo gli altri non hanno il giusto peso.

Per questo il coach inserisce nel piano settimanale un allenamento specifico per la tecnica di corsa, solitamente il martedì sera.

Durante questo allenamento lavoriamo sui gruppi muscolari fondamentali, sulla spinta dei piedi, sul bacino, sulle braccia.

In modo da ottenere i migliori risultati da ogni parte del nostro corpo.

Iniziamo sempre con un riscaldamento leggero e con delle andature su avampiede e su tallone, per scaldare e rinforzare i muscoli anteriori tibiali, i polpacci e le caviglie.

Proseguiamo con andature, allunghi ed esercizi specifici.

70 minuti circa di allenamento che aiuta a migliorare falcata ed efficacia di spinta.

A questo associare qualche corsa su terreni insidiosi come la corsa campestre o la corsa sulla neve insegna ai piedi a spingere sul terreno con maggiore efficacia.

Su questo ultimo punto sto decisamente lavorando. Sono una frana!

CREDITS:

Abbigliamento: Reebok Running

Shoes: Reebok All Terrain Super 3.0 Stealth

Photo: Withart Photo e Videomaking

 

Prodotto fornito da Reebok Italia

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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Comments
  • dalianera
    Rispondi

    Ciao Carlotta, a proposito di tempi conseguiti in quel di Boston. Mi piace ricordare, leggendo il tuo post, anche le gesta del nostro “Gelo”, come veniva chiamato.

    https://youtu.be/8GLI20aCZ-I

    Stabilì, in quella occasione (era il 1990), il suo Personal Best. Unico Italiano a vincerla, la Maratona di Boston. Unico atleta a raggiungere sia la vetta di Olimpia che il traguardo, per primo, a Boylston St.

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