Boston Marathon – Il Blocco Speciale Aerobico

Questo weekend ho fatto un allenamento strano.

Si chiama Blocco Speciale Aerobico.

Non lo avevo mai fatto e ora capisco perchè.

Il “Blocco Speciale Aerobico” è una cosa strana e, se devo dire come mi sento, la consiglio solo a coloro che hanno una certa esperienza perchè è un allenamento faticoso ed estenuante per il corpo.

Il mio coach, allenatore del CUS Andrea Degiuseppe, mi ha messo nel piano questo allenamento e io ho eseguito.

E’ un allenamento che prevede di fare una grande quantità di chilometri in 24 ore, dividendoli in tranche, più semplici da gestire di un lunghissimo.

Quindi sostanzialmente ho fatto:

sabato:
  • 55 minuti lenti alle 8.00 (non avevo Garmin e credo di aver fatto più o meno 10 km)
  • 2 km di riscaldamento + 10 km ritmo maratona (4’27”/4’30??) + 1 km defaticamento
domenica:
  • 20 km di collinare lento

TOTALE: 42 km circa in poco più di 24 ore

Cito le parole del Degiu: “il Blocco Speciale Aerobico permette di correre per molti chilometri in un tempo ristretto. Non sollecita le articolazioni e sfinisce i muscoli come il lunghissimo, ma permette al corpo di stare sulle gambe a lungo. Ti accende a livello aerobico ed è un forte acceleratore metabolico”

Quello che non ho ancora detto è che in queste 24 ore ho ridotto praticamente a zero l’assunzione di carboidrati, per aumentare l’allenamento metabolico.

Risultato?

I risultati a lungo termine ve li racconterò tra un po’, ma dovrebbero consistere in un migliore metabolismo generale di grassi e zuccheri e una migliore attitudine del corpo alla fatica.

Quelli a breve termine sono che sono a pezzi.

Se ragionate come me vi direte: ma in fondo, sono solo 20km di collinare e i km del sabato non sono veloci… Che è quello che ho pensato io.

Invece già l’allenamento del sabato sera, con lo stomaco vuoto di tutte quelle cose che normalmente ci danno energia come la pasta e il riso, è stato durissimo. 

Se aggiungete la colazione a base di tofu strapazzato (grazie Michy per la ricetta, fantastica, ma quando desideri una ciambella alla crema non basta…), quei 20km della domenica mattina diventano mortali.

Io li ho corsi sulla panoramica di Aosta, sotto casa. Ad ogni salita i polpacci urlavano, i glutei chiedevano uno stop, la testa se ne andava.

“fermati, fermati, fermati” urlava tutto il mio corpo. Non mi sono fermata. Mi sentivo impazzire dalla fatica, giuro che pensavo di non farcela. Non stavo fisicamente male, ma mi sentivo troppo stanca anche per respirare.

Quando il Garmin ha suonato i 20 km ho tirato un sospiro di sollievo. Sono salita a casa e ho immediatamente mangiato un magnifico fico secco dell’amica Nada e un pezzo di cioccolato.

Non credo che fosse l’integrazione prevista, ma alla fine rimango una donna di pancia.

Un grazie super speciale va alla mia tifosa di oggi, la signora sugli 80 anni che ho salutato nelle vie del centro di Sarre, località vicino ad Aosta invasa dal sole. Ha ricambiato il mio buongiorno, si è aperta in un largo sorriso e mi ha tifata “bravaaaaa!”.

Io mi sono automaticamente sentita incredibilmente felice. E bravissima.

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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