Boston Marathon – Il lato resiliente

Mancano due settimane alla Maratona di Boston.

Saranno due settimane piene perché venerdì prossimo parto per Ibiza, dove andrò a seguire la Ibiza Marathon e correrò la Ibiza 12K e dove incontrerò gli amici di Fly&Run e poco dopo ci sarà il volo tanto atteso.

Sono molto tranquilla. Sono emozionata. Sono felice.

E’ incredibile come sono passata oltre alla questione “tempo”.

Ero molto concentrata sull’obiettivo, che ora posso dire. Volevo stare sotto le 3h10′. Era fattibile, avvicinabile. L’ho tanto sognato.

Ma poi quel piccolo infortunio e tre settimane di stop “preventivo”. Strappare il muscolo era cosa di millimetri e strapparlo avrebbe significato non correre. Per questo ho saltato completamente le tre settimane centrali della preparazione. Le ho “skippate” in un balzo.

Ritrovandomi al di là del fossato con una decina di secondi al chilometro sopra a quanto sperato.

Me lo avessero detto a dicembre lo avrei pensato come una tragedia.

E invece no.

Davanti a me avevo due possibilità: continuare a sognare il traguardo di Boston oppure rimandare il sogno.

Ho continuato a sognare e ho fatto bene.

Con l’aiuto di Lorenzo Sommo ho continuato ad allenarmi, scoprendo altri metodi e altri equilibri. Mi sono messa a dieta, anche se “mettersi a dieta” è una locuzione non più di moda. Ho aggiunto due o tre allenamenti di forza alla settimana e ho riscoperto l’indoor cycling.

Ho respirato e ho scoperto una parte di me che non frequentavo volentieri. Il lato paziente, quello estremamente resiliente. Ho scoperto che nelle difficoltà reagisco bene, non mi perdo d’animo. Modifico i piani e ci riprovo.

Ho visto il mio lato resiliente. E l’ho ringraziato.

Le mie non sono grandi preoccupazioni, ne sono consapevole. Attorno a me gli amici subiscono drammi veri, peggiori, profondi. Li vedo vacillare sotto al peso delle notizie indesiderate.

Eppure ho imparato a galleggiare, a stare a galla.

Oggi l’ultimo lungo qualificato mi ha fatto sentire forte, veloce. Mi ha lasciata stanca e sfinita. E felice.

Consapevole che la forza per prendere quel traguardo è tutta dentro di me.

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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