A Day with 5Fingers: un giorno a contatto con me stessa

Stamattina mi sono svegliata “strana”. Mi succede spesso di sentirmi così:sono giorni duranti i quali sento la necessità di ritrovare il collegamento con me stessa. Non con quello che FACCIO, ma con quello che SONO.

Le alternative per ritrovare questo legame con il mio io profondo sono diverse. Alcuni giorni vado a correre scegliendo un percorso lento e rilassante, magari in mezzo al verde, ma oggi mi sento troppo stanca e le mie caviglie ricordano ancora troppo i sassi del Magraid.

Altre volte mi perdo nella scrittura, una delle soluzioni che preferisco, ma stamattina non mi sentivo ispirata e sentivo il bisogno di uscire.

Altre ancora vedo degli amici, eppure qualcosa mi ha fatto preferire la solitudine.

Allora ho scelto la via meno tipica.

Ho deciso che avrei fatto solo cose diverse dal normale.

Per prima cosa mi sono chiesta come SENTIRE il contatto con la terra e ho pensato alle mie Vibram 5fingers, usate una volta sola per testarle e lasciate in un cassetto.

Sono calzature strane (leggi qui la recensione) che ho indossato senza calzini. Hanno 5 dita e zero intersuola. Questo permette la massima libertà di movimento e soprattutto permette di sentire il suolo, sentire il contatto con il suolo.

Ho iniziato non andando a correre, ma facendo ginnastica per quei muscoli che trascuro sempre: addominali e braccia.

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Ho fatto colazione con una insalata di verdura e farro come fosse un pranzo.

Doccia e mi sono vestita comoda con colori chiari, ho tenuto i capelli sciolti, messo gli occhiali da sole, infilato le mie 5fingers e sono uscita. A piedi. 

Senza meta.

Guardando ogni cosa.

Godendo di ogni cosa.

Sentendomi a piedi scalzi attraverso la città.

Prima tappa nella mia libreria preferita. Ho letto tutti i titoli, poi sotto mano mi è capitato il libro giusto.

Sono uscita sorridendo del profumo di carta e polvere.

Sono entrata in tutti i negozi che mi mettevano allegria, ho girovagato apprezzando la differenza di sensazione tra asfalto e pavè, saltando dal porfido alle lastre di marmo del centro.

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Mi sono specchiata in tutte le vetrine.

Ho comprato un paio di auricolari colorati, chiacchierato con i commessi.

Poi mi sono seduta in piazza Carlo Alberto e ho letto, finchè il sole non si è tramutato in vento.

Ho chiacchierato con un’amica, ascoltato il mio cuore. Progettato il viaggio in Corsica.

I portici di via Roma hanno una pavimentazione sublime, liscia e fredda.

Mi è venuta voglia di ballare.

Ho saltellato qua e là senza dare nell’occhio, poi ho preso un caffè, lasciando che le signore “bene” guardassero le mie 5fingers azzurre chiedendosi in cuor loro se fossero comode per l’alluce valgo.

Ho lasciato che il vento ingarbugliasse i capelli, provato delle collane ad una bancarella.

Fatto la spesa annusando i pomodori.

Mi sono innamorata del profumo dell’anguria.

Sono rientrata e mi sono seduta, qui, a scrivere.

A scrivervi di una giornata “banale” che mi ha fatto re-incontrare me stessa.

Al passo di un girotondo (a 5 dita)

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RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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