RunningFede:un’ inviata speciale a Parigi

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“Viaggio di lavoro a Parigi” la notizia mi arriva distratta in sottofondo . . .

”Viaggio di lavoro a Parigi!!!” realizzo!

La città degli innamorati, gli Champs Elysees, la Tout Eiffel, i bistrò e i viali alberati, le luci sul lungo Senna… che meraviglia Parigi!

Peccato che quando viaggi per lavoro il tempo sia spesso tiranno: levataccia, volo alle 7.30, arrivo a Parigi alle 9.00, esci miracolosamente da quel labirinto che è Charles de Gaulle prendi la metro e arrivi alla location, dove ti rinchiudono in una stanza con l’aria condizionata a 20 gradi “Aujourd’hui c’est très chaud!”, fino alle dieci di sera.

Parigi sei qui, ed anche io sono qui, ma sembra non riusciamo proprio ad incontrarci!

La sera arrivi in hotel sfinita, apri la valigia, ed un sorriso maligno si disegna sul tuo viso: “Parigi ti frego io!”.

Eccole lì, le mie scarpe da running fuxia, che più fuxia di così non si può!

Sono stata previdente a portarle.

Mi infilo sotto le coperte, il sorriso si addolcisce, e finalmente nanna.

La sveglia suona alle 7.00, ma oggi non ho un aereo da prendere, ho due ore libere, ed un appuntamento con me stessa, e con Parigi!

Ho ancora un po’ di sonno, ma spunta di nuovo il mio sorrisetto, mi vesto e via! Parigi sarai mia!

Falcata dopo falcata la città mi distrae, guardo i palazzi signorili e bohémien, mi incuriosiscono i terrazzini all’ultimo piano, gli abbaini con le finestre aperte, i comignoli e le tegole dei tetti. Immagino che in questi palazzi vivano artisti, pittori, scrittori . . .

Mi perdo tra i viali alberati e la prima mezz’ora vola senza che me ne accorga.

L’aria è frizzante, ed il cielo settembrino è terso su Parigi, la città si risveglia.

Le boulangerie stanno aprendo, ed il profumo dolce dei croissant mi fa venire l’acquolina! Sono dorati ed invitanti, tempo fa ne avrei mangiato uno, facciamo due! Sono una vegana golosa, ma no Federica! Avrai pane e marmellata a colazione e per il momento stai ancora correndo!

Così torno alle mie falcate ritmate, al respiro regolare, al sudore che mi imperla la fronte.

Svolto l’angolo e mi ritrovo sul lungo Senna, ed in lontananza, magica e discreta spunta Notre Dame. Le due torri campanarie sono inconfondibili!

Il fascino è molto, ed aumento il ritmo, che si fa sempre più incalzante.

“Arrivo fin lì e torno indietro” mi dico, e corro, corro più veloce, avvicinandomi sempre di più.

I passi echeggiano mentre attraverso il ponte, ed il riverbero della luce sull’acqua della Senna mi fa socchiudere gli occhi. Le torri si fanno sempre più grandi, alte e imponenti. Schivo qualche turista mattiniero, e qualche parigino in giacca a cravatta che va al lavoro.

Ancora pochi metri e mi ritrovo piccina piccina davanti a Notre Dame. Guardo all’in su, le sue guglie, il rosone, i gargoyle di guardia, ma questa vecchia signora non mi degna del suo sguardo. Sorrido, faccio un bel respiro, mi giro, e riprendo a correre…

Non avrò avuto il tempo per visitare Parigi, ma la mia corsa mattutina è stata un city sightseeng perfetto e intimo, che mi ha fatto assaporare a pieno il fascino elegante della città degli innamorati.

Devo ritornarci con più calma!

Quando sarà la prossima Paris Marathon!?!

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