Corsa da struggicuore – io faccio l’amore con la corsa

Io faccio l’amore con la corsa.

Mi vesto accuratamente, prima. Mi profumo. In questo periodo amo il gelsomino ed il mughetto. Scendo le scale di casa, infilo le scarpe, esco.

Provo sempre il primo passo.

Il primo tentativo è timido. Il passo accennato. Traballante ed incerto. Il primo passo è come allungare la mano su quella dell’altro e sfiorarla per caso.

Il primo passo è un tentativo, ma quando il piede tocca l’asfalto ne sente la risposta e il calore.

Quando tocco la mano dell’altro ne percepisco il brivido, una sottile energia che passa sotto l’epidermide.

Il secondo passo, ancora incerto, poi il terzo, poi inizio a sentire le gambe che funzionano.

La forza e il sangue che circolano.

Il mio corpo vibra.

Come un violino, quel violino appena accordato. Come un diapason sul LA. Come l’amore quando è corrisposto.

Come un sonetto e una rima baciata.

Come un bacio.

E ne sento il sapore. Il sapore della corsa, come della pelle. Ne sento il profumo acre che si mischia al mughetto.

Il riscaldamento mi piace lento.

Leggero, gentile. Il calore sale dalle gambe. Dalla pianta dei piedi, sa di terra e corteccia.

Finchè inizio a sentire nell’aria. Fatta di aria. L’aria. Sono l’aria, prima il vento, poi la brezza.

Il respiro si fa profondo, intenso.

Quando corro sento ogni cellula che vibra on quel LA di diapason, nella cassa toracica, nel cranio, nel cuore.

Fino a non avere più pensieri logici.

L’interruttore che innesca la protezione dal dolore si stacca. Clic.

La preoccupazione si scioglie in un’onda di sentimento. Di emozione.

L’attimo in cui il piede pesta la linea finale della ripetuta, il cuore fa una capriola.

Il respiro resta in ascolto, in apnea, di ogni bellezza.

Nelle narici l’odore di ferro, vita e terra.

Le gambe tese nella passione per l’hic et nunc.

Ora. Qui. Qui ed ora.

L’emozione più bella il sentimento più alto.

L’amore.

La vita.

Poter condividere questo amore strugge il cuore.

Corsa, struggicuore al profumo di mughetto.

E sudore.

CREDITS:

Giacca: VizloCity di Reebok Running

Tights: Running Tights di Reebok Running

Photo: Withart Fotografia e Videomaking

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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Showing 3 comments
  • Enzo
    Rispondi

    Carissima Charlotte, mi fa piacere che lei provi tutte quelle piacevoli sensazioni. Per me non è così. Quelle poche volte che corro faccio una fatica enorme. Pur andando molto lentamente, dopo un po’ inizia un affanno enorme e non vedo l’ora di fermarmi e tornare a casa. Sarà la mia età matura, o, mi vergogno a dirlo, sarà il fumo. Le assicuro che mi piacerebbe provare quello che prova lei, anche perché in fondo correre mi piace. È un controsenso ma è così. Soffro ma dopo qualche giorno mi viene voglia di riprovarci. E di nuovo affanno, fatica, voglia di smettere.È una strana sensazione. Vorrei smettere e nello stesso tempo continuare. Com’è possibile? Grazie e saluti da un mancato runner.

    • RunningCharlotte
      Rispondi

      Caro Enzo, io quando corro mi sento viva. Ma non è sempre stato così. Quando iniziai ero sovrappeso, fumavo, il sabato sera facevo le tre del mattino, mangiavo a caso quello che veniva. Ero un’universitaria come tutte le altre, solo molto esuberante. Le prime corse sono state difficili. Mi fermavo ogni 500 metri a camminare e i giorni a seguire ero tutta rotta. E avevo vent’anni.
      Quindi non so come possa essere iniziare tardi, con anni di fumo nei polmoni e ruggine nelle giunture.

      Ma, poi potrei sbagliarmi perchè non ti conosco, questo ti fa capire che devi fare qualcosa.

      Una volta un’atleta fantastica mi disse che lo sport insegna che non viene tutto e subito, che per ottenerlo bisogna fare fatica, che è in quella fatica che risiede la vita. Siamo molto abituati ad avere tutto facilmente, ma la corsa non si ottiene così. Si fa fatica. Le prime volte è terribile. Come dici tu si ha solo voglia di andare a casa.

      Bene, non farlo.

      Migliorerà.

      Devi avere pazienza e costanza e almeno tre volte alla settimana correre, come riesci, quanto riesci. All’inizio correre e camminare e poi correre, lentamente, senza fretta. Ma fallo e a giorni alterni.
      Farai fatica da morire, ti sentirai soffocare, ma piano piano migliorerà e poi non riuscirai più a credere di stare così bene.

      Te lo prometto.

  • Enzo
    Rispondi

    Grazie Charlotte, con le tue parole mi hai dato la carica. Credo che riprenderò a correre dopo due mesi di immobilismo, magari iniziando un programma di camminata/corsa. Cercherò di cambiare la mia vita in un’altra più sana, magari senza fumo, impegnandomi in questa attività almeno tre volte alla settimana. Posso farcela pensando anche che stiamo andando verso la bella stagione, e correre attraverso lo scenario fantastico del mio Valentino è stupendo. Voglio sentirmi anch’io libero, o almeno, mi prometto di arrivare a questa bella sensazione.

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