Io, la società, il 2020 e quella insistente voglia di stare bene

Che anno denso, il 2020. Per tutti, per tutte le età, denso di tensioni, problemi, denso di voglia di evadere, di lampi di gioia estiva e di timori.

Ma no, non scriverò del Covid, dei decreti, delle chiusure, del correre o no. Non ne scriverò perché ne scrivono tutti, sempre, in ogni contesto e perché non serve a nulla.

Vi scriverò di me, di come vedo il futuro, di come interpreto le cose. In fondo questo è un blog, non un magazine di polemica, né una rivista commerciale. Questo è un blog e voglio parlarvi di ciò che penso e di come lo vivo.

Il 2020, anno di passaggio

2020

Ci sono periodi nella storia di ognuno di noi e nella storia di una generazione, che vengono ricordati per ciò che proviamo, per le emozioni e i sentimenti, ma che in realtà non portano ad azioni o fatti. Questo per tutti sarà l’anno della pandemia, ma più ci penso e più mi rendo conto che questo è stato per me un anno che ha segnato il passaggio. Trascorrere così tanto tempo senza far niente, senza poter far niente e soprattutto passare così tanto tempo senza cercare soluzioni, visto che da sola poco potevo fare, mi ha dato modo di metabolizzare e riflettere.

Se penso agli ultimi dieci mesi, per la prima volta non ho fatto nulla. Non ho fatto grandi viaggi, non ho ideato imprese, non ho nemmeno corso una maratona, anzi, per due mesi non ho nemmeno corso. Ho abbandonato la mia indole del tutto e subito. Ho aspettato. Ed è stato bellissimo.

Ho lasciato, forse per la prima volta in vita mia, che il futuro accadesse.

Per lo più ho pensato a come stare bene, a come approfittare del tempo. Ho messo in ordine le priorità e incredibilmente ho scoperto che la mia priorità non sono io, o meglio, non sono io da sola, unica, scintillante regina del mio ego. Io sono la mia priorità se sono inserita in un contesto. Questo contesto è quello che mi permette di essere me stessa senza problemi, correndo o non correndo.

Sono passata da una Carlotta di corsa ad una Carlotta che sta bene nella corsa e nel mondo.

La società

La seconda vera domanda alla quale ho cercato risposte è “come posso stare bene e fare bene nella società?”. Ne ho trovate troppe e poco esaurienti finché non ho pensato a “cosa posso dare io alla società”. Io posso dare ottimismo, so trasmette passione. Io posso generare energia.

Di energia abbiamo bisogno tutti, di passione anche. In un momento di tensione come questo, in cui tutti odiano, in cui ognuno è contro, il rischio è di perdere la passione, di ritrovarci un giorno esausti a furia di arrabbiarci e con i sogni sbiaditi dalle polemiche.

Io posso dare energia e passione. Mi sono chiesta quale fosse il mio miglior pregio e no, non sono una persona autocelebrativa. Ma l’ho trovato. Il mio pregio è essere una entusiasta, una allegra, il mio pregio è di saper stare sopra le brutte parole. Il mio pregio è prendere un allenamento di ripetute come un gioco e un lockdown come un’occasione.

Questo voglio trasmettere ad una società triste e senza orizzonti. L’energia, l’entusiasmo e la passione. Ve lo dice una che fino a qualche anno fa faceva la manager e ora si entusiasma per vendere un paio di scarpe da running. La passione è esattamente dove noi la mettiamo, ovunque questo luogo sia.

Io

In tutto questo metto anche me stessa, perché nulla vale se il mio animo non è soddisfatto. Io sono contenta e fiduciosa e da me pretendo ancor più energia e ancor più gentilezza. Io voglio regalarmi, per questo duemilaventi, un occhio di riguardo, un ascolto profondo. Voglio regalarmi una corsa tra le foglie, voglio circondarmi del mio sguardo indulgente verso i difetti e felice dei pregi.

Voglio finalmente concedermi di stare bene, di non rimproverarmi, di respirare. Voglio arricchire la mia mente, voglio studiare. Voglio gioire del tempo e pazienza se lo stipendio sarà più basso.

Mangerò pasta in bianco, quella dei mille pacchi gara di sempre, pur di avere il tempo di pensare a come dipingere il futuro. Voglio per me un nido fatto di rispetto e amore.

Voglio energia, ma anche serenità e pace, nel 2020 e per sempre.

Voglio correre, ma solo giocando con il tempo. Voglio godere dell’allenamento, voglio amare la fatica sana.

Questo 2020, in fondo, è per me una vittoria, perché finalmente mi sono riappropriata del mio tempo.

#ThisIsForMe

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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Showing 3 comments
  • Marcello Vento
    Rispondi

    Carlotta sei una persona in gamba e un po’ mi dispiace che la distanza non ci consenta di correre insieme ogni tanto. Vai avanti così!

    • RunningCharlotte
      Rispondi

      Grazie 🙂 Però ora tu stai al sole secondo me, o quantomeno c’è meno nebbia! Un grande abbraccio

  • MARCELLO VENTO
    Rispondi

    In effetti giornate di sole spettacolare una dietro l’altra, anche se io mi sono adattato a correre la sera al parco con la luce della torcia cefalica o della luna o anche del solo chiarore delle luci della città. Con il tempo sono diventato sempre più crepuscolare…

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Kilian
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