Il potere della mente. Un pensiero che corre. Via.

Se ne parla, se ne fa una disquisizione importante, tutti lo dicono e nessuno lo sa: quanto la mente influenza la prestazione sportiva?

Reduce da uno dei primi lavori in visione della prossima maratona (giusto per sciogliere le gambe), ho avuto la netta, nettissima certezza che il pensiero sia tutto quando le gambe sono allenate.

Molti, io ora, si trovano a fine anno a fare un bilancio dei 12 mesi passati.

Quanti degli obiettivi che avevi hai raggiunto?

Una lista su un taccuino sulla scrivania, ti guarda con l’occhio torvo e l’orecchio stropicciato nell’angolo.

Maratona sotto le 3h20 FATTA, associazione sportiva FATTA, un futuro scritto da blogger FATTO (che sia positivo in assoluto lo vedremo), PIVA con qualche fattura sopra FATTA, libertà di viaggiare FATTA, viaggi fatti NESSUNO, vacanze NESSUNA, amori NESSUNO, vita regolare NESSUNA…

Se andiamo avanti così la lista è lunga.Non sempre perfetta.

Poi arrivano i pensieri, a ondate. Tutti i pensieri,  con la consapevolezza che con l’anno nuovo qualcosa dovrà in qualche modo modificarsi.

Che sia correre una maratona in 3h15?

Questo non mi è chiaro, ma di sicuro la missione è di liberarmi di chi non mi fa sentire bene.

Detto questo, l’allenamento di oggi, quegli allenamenti “per far girare le gambe” che alla fine sono peggio degli altri, quelli che “lo faccio al 70% del massimale e non di più” e poi ti trovi a fine ripetuta con la sensazione di nausea incombente, ecco, l’allenamento di oggi prevedeva 3 serie da 500+500+1000 metri. Con recupero passivo.

Un lavoretto sostanzioso, ma liscio.

L’obiettivo era fare i 500 a 4′ e i 1000 a 4’05”.

Ho iniziato con la voglia di pensare al domani e il primo 500 è andato a 3’45”, poi la lista che scorreva nella mia testa è arrivata al punto “amore” e mentre i pensieri mi offuscavano il pensiero, le gambe hanno cominciato a sentire la fatica. Il secondo 500 è finito a 4’00”, il 1000, in un impeto di positività a 4’00” anche lui, senonché la lista è arrivata al punto “FAMIGLIA” e ho pensato alla famiglia. Quella degli altri. La seconda serie è iniziata con un 500 a 4’10” e l’altro a 4’05”.

E così via, in un’alternanza di pensieri positivi e pensieri negativi, seguiti da ripetute facili, alternate a ripetute mortali e torve come l’umore.

In un’altalena faticosa.

Lenta, vertiginosa, letale.

La verità è che siamo fautori del nostro destino.

Quindi la Maratona di Milano sarà a 3h15” e la vita? la vita la faremo più bella.

 

Questo è il potere della mente: il potere di scegliere di essere felici, senza aspettare che la lista si riempia di “fatto”. Facciamolo e basta.

E corriamo, meglio che possiamo.

 

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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Comments
  • Marco
    Rispondi

    A Milano ci sarò anch’io…. dopo un 3h41 a Firenze inaspettato, viene naturale puntare ad almeno un 3h39 consapevole che sarà molto impegnativo…… per il resto, beh !! sei una gran bella persona, quindi ti auguro il meglio !! :))

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