Sveltesse Be Active Tour: pedalare sulle strade della Maratona dles Dolomites

Cosa faccio con una bici in spalla?

Io corro, certo, ma se c’è uno sport che mi affascina è proprio il ciclismo su strada.

Se condiamo il tutto con le montagne e i prati verdi, poi, l’occasione è ghiotta.

La bici è uno strumento magico, perfetto nel suo essere semplice, affascinante nella sua apparente fragilità.

Inizia a praticare sport proprio facendo girare i pedali di una bicicletta. Intorno a me avevo ancora le montagne, non le Dolomiti, ma i monti valdostani, e assaporare l’ebrezza dell’aria sparata in volto è cosa per pochi.

La Maratona Dles Dolomites ha molti dettagli che la rendono un evento intrigante.

Innanzitutto si chiama “maratona”, anzi, il sito è proprio www.maratona.it anche se, ovviamente, si pedala e non si corre.

I km sono 138 e non 42 e il dislivello complessivo  4.230 mD+. Il panorama è quello del Sudtirolo, delle Dolomiti più classiche, quello del Sellaronda. Una bellezza mozzafiato, che letteralmente toglie il respiro ai più di 9.000 partecipanti a questa manifestazione, suddivisa su 3 percorsi: la Maratona, appunto da 138km, il Medio da 106km e la Sellaronda da 55km. 

Questa manifestazione nata nel 1987 e giunta, quindi, alla sua 31esima edizione ha segnato la storia del grande ciclismo amatoriale (e non) in Italia.

Le strade chiuse e la bellezza del territorio chiamano più di 9mila ciclisti, tra i quali un 10% di donne, che, se non affrontano il percorso lungo, possono comunque godere della bellezza del 55km.

Il tema del 2018 è l’equilibrio.

Cito le parole di Michil Costa che introducono questo concetto:

“La verità non è una, non è la mia o la tua; la verità è dialogante, un equilibrio tra te e me, tra l’io e il tu. La verità è nell’interscambio.La sicurezza implica rispetto. Rispetto reciproco. Per avere rispetto dobbiamo munirci di consapevolezza, essere consci delle nostre azioni, dei nostri pensieri. E assumercene la responsabilità sfuggendo dal meschino rifugio del capro espiatorio.
La colpa non è sempre degli altri.
È difficile per un uomo scontento non rimproverare qualcun altro, questa semplice verità la scrive Lev Tolstoj.
Ed è con la consapevolezza che si può uscire da questo vicolo cieco: una consapevolezza che va oltre noi stessi per abbracciare gli altri; un insieme di atomi che girano intorno l’uno all’altro, senza però invadere la sfera altrui più intima. Tenendosi a distanza debita, in perfetto equilibrio.
Libertà può esserci solo se ci poniamo delle regole, il diritto può esserci solo se ci prendiamo la responsabilità dei nostri doveri. È tutto un equilibrio sopra la follia. Come diceva nostro padre Einstein, ci vuole equilibrio per rimanere in sella alla bici, in sella alla vita.

E proprio l’equilibrio è il leitmotiv della vita di Jury Chechi.

Infatti Jury, testimonial del Sveltesse Be Active Tour, sarà presente alla Maratona dles Dolomites e la correrà domenica 1 luglio insieme agli altri concorrenti, vestendo proprio la maglia SVELTESSE BE ACTIVE.

Sveltesse Be Active, sponsor dell’evento, sarà presente al Village da giovedì 28 giugno e distribuirà samples di yogurt e drink che, ricchi in proteine e con lo 0%di grassi, sono il perfetto EQUILIBRIO fra leggerezza e gusto.

Jury sarà in stand la giornata di sabato 30 giugno per incontrare fan, amici e curiosi.

 

Articolo scritto in collaborazione con Sveltesse Be Active

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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