“Oggi non vado avanti”. Come affrontare i periodi down?

Quante volte lo abbiamo pensato?

Io molte: “oggi proprio non vado avanti”.

Eppure l’ultimo allenamento sono stata brava – Ieri ho evitato di uscire con gli amici per stare bene oggi – Ma come? Sono mesi che mi alleno per la gara della prossima settimana e ORA va male? – Forse non sono proprio dotata… – Sto spingendo eppure il mio Garmin segna un tempo che nemmeno nel riscaldamento!

Ci sono giorni che partiamo per il nostro allenamento, quello della magica tabella che seguiamo manco fosse una terapia contro ogni malattia, e ci rendiamo conto che qualcosa non va.

Le gambe paiono legnose, il fiato corto, il motore scoppietta e borbotta in un incedere altalenante. Proviamo a spingere e ci sentiamo stremati più di prima, allora guardiamo il Garmin e ci demoralizziamo.

“no, oggi non vado avanti”.

Ma cosa succede? E, soprattutto, cosa fare?

La risposta è: niente. Non succede niente e non dovete fare niente.

La scorsa settimana ho fatto un allenamento di ripetute perfetto. Sono partita da casa svogliata e terrorizzata dal volume di quell’allenamento infame. Mi sentivo stanca e pensavo non sarei riuscita a terminare. Ho corso il primo 1000 a 3’40”, cioè più veloce di qualsiasi altra volta.

Mi sono detta “sarà un caso”. Ho corso il secondo cercando di non strafare: 3’45” e ho continuato ad andare più forte di sempre, senza comprendere da dove provenisse tutta quell’energia.

Ringalluzzita da quel risultato, due giorni dopo ho fatto un allenamento in progressione. Non sono riuscita. La domenica il lungo progressivo è stato una via crucis a tre stazioni. Tre stazioni da 7 km, faticosamente portate a termine correttamente, circa 5 secondi al km più lente di quanto mi aspettassi.

Sono state giornate da “oggi non vado avanti”.

Cosa ho fatto? Assolutamente nulla.

Tornata a casa mi sono riposata e ho concordato con la coach Marina una settimana di scarico quasi completo.

Quando un allenamento va male, dovete sapere che è normale. Succede a tutti e i motivi possono essere tra i più disparati,l’importante è che sappiate reagire.

Come reagire quindi quando l’allenamento non va come vorremmo?

  1. Non è un allenamento sbagliato che vi farà peggiorare la forma fisica. Quindi non pensateci più, mettetelo nel cassetto e sorridete.
  2. Ascoltatevi. Provate a capire perchè non vi sentite al top. Se il motivo è una stanchezza diffusa: riposate. I primi sintomi di un possibile sovrallenamento sono stanchezza diffusa, battiti accelerati, fame costante o inappetenza, depressione e cattivo umore. Se così fosse non rischiate e riposate. Fregatevene dell’allenamento e riposate finchè non starete meglio. Gambe stanche non si allenano, si stancano ancora di più. 
  3. Se i motivi sono mentali, invece, chiedetevi perchè. Potrebbe succedere che un allenamento vada male perchè ai primi segnali di una performance non troppo brillante, la testa vi convince che non ce la farete. Insomma, potreste farlo bene, ma vi convincete che non ce la fareste e mollate. Se siete in questo caso, avete due soluzioni: la prima è quella di non ascoltare la testa e stringere i denti, la seconda è quella di accantonare l’allenamento di quel giorno, correre lentamente e poi il giorno successivo riprovare con maggiore tenacia.
  4. non intestarditevi. Se non va, non va. Pazienza, domani andrà meglio.
  5. non puntevi! Questa l’ho sentita tante volte: “ieri ho fatto schifo e oggi quindi faccio 10km extra”. No! Tornate ai punti 2 e 3 e fatevi un esame di coscienza (e di corsa).
  6. Pensate che comunque, malgrado al stanchezza, siete usciti e avete corso, facendo del vostro meglio. Vale molto più questo di altre cose. Nella difficoltà avete fatto quello che potevate fare, avete dato il meglio.
  7. Prendetevi in giro. Nel senso buono ovviamente, ma ridete di voi. Non siamo grandi campioni (e se lo fossimo faremmo la stessa cosa), per cui prendetela con una risata. Se avete fatto 4 ripetute invece che 5, se avete corso 20 secondi al chilometro sopra al normale, sappiate che nel mondo della maratona nulla è cambiato. Per cui, non preoccupatevi, ridete e apprezzatevi per ciò che siete: dei meravigliosi tapascioni che sanno divertirsi correndo.

Grazie a Patrizia per lo spunto!

Se volete qualche consiglio o avete un tema che vi interessa da sottopormi, scrivetemi qui sotto o su Instagram!

 

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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