TESTING TECH: Suunto Ambit3 Sport

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Era un po’ di tempo che volevo provarlo, diciamo dalla versione 1 🙂

Ho iniziato ad amare Suunto da quando ho comprato il mio primo altimetro: indistruttibile, bello, comodo, preciso. Un Lumi, comprato diversi anni fa a Palermo (certo che comprare un altimetro da alpinismo a Palermo non è da tutti eh…).

Così quando il brand famoso per altimetri e profondimetri si è lanciato sul mercato GPS sono stata immediatamente curiosa: mettere insieme la passione per le vette, il design e uno strumento perfetto per la corsa era una bella sfida…

Possono esserci delle perplessità sul fatto che Suunto non si è mai dedicata prima ai sistemi di GPS certo, ma un brand famoso per strumenti precisi ed affidabili non può smentirsi troppo, no?

E l’Ambit 3 è sicuramente un oggetto del desiderio.

Il mio è la versione femminile, quella bianca come la neve. Bellissimo.

Ma passiamo al test.

Guardiamolo

Che dire. Bellissimo. A partire dalla confezione: una scatola parallelepipeda, lineare, sembra quasi la scatola di un Iphone, ma è nera, in carta opaca, con il logo tono su tono. Ci va della classe. Ma, come direbbero in tanti, la scatola non serve a nulla, è l’oggetto che conta. Sì, sì, lo so. Ma chi ha cura dei dettagli solitamente fa le cose con maggio precisione.

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Passiamo all’Ambit.

E’ bianco come la neve, in gomma morbida. Nessuna vite, aggancio, intaglio rompe la perfetta continuità di linee tra cinturino e orologio. Quasi una Classe A (non l’auto, la Classe A identifica in design le curve perfette, quelle senza alcuna imperfezione). I pulsanti laterali sono quasi nascosti nel disegno.

Non ispira però simpatia, incute rispetto. Pur non essendo pieno di pulsanti, lancette, numerelli la prima impressione è che sia un orologio professionale. Tecnico.

Ha cinque pulsanti sui lati, due da una parte e tre dall’altra. Premendoli puoi sostanzialmente fare tre cose:

Far partire e stoppare l’attività.

Cambiare visualizzazione scorrendole con il pulsante View e il pulsante Next.

Accendere la retroilluminazione.

Facile. Anzi: facilissimo. E questo lo vedi anche dal libretto di istruzioni, che manco ha i testi, solo dei disegni schematici.

Ultimo dettaglio, assolutamente non trascurabile: la fascia cardio. Il sensore è piccolo, non una “coso” da 5 cm che una volta che te lo piazzi sullo sterno ti sembra di avere un’armatura. E non solo: la fascia è morbida e senza cuciture. Bisogna provarla, ma a vederla così addio escoriazioni da fascia.

Infiliamolo:

In questo momento maledico di avere un polso così piccolo: fosse più grande il mio Ambit3 mi sarebbe stato meglio.

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Ma io non sono una ragazza fragilina e il mio polso è normale, quindi forse è l’orologio che è un po’ grande.

Effettivamente è un po’ grande in assoluto. E non leggerissimo.

Ma di sicuro non posso fare un paragone tra un Ambit3 e Un Forerunner 15 /che trova il suo principale vantaggio nell’essere leggerissimo e piccolo) perchè le funzioni sono molto diverse.

I dati rilevati dall’Ambit3 sono moltissimi: velocità e distanza ok, ma poi oscillazione del passo, numero passi, sforzo, minuti in sforzo massimo… faccio prima a darvi un esempio grafico di una corsa che a raccontarlo:

Schermata 2014-12-15 alle 08.21.25Schermata 2014-12-15 alle 08.19.09Schermata 2014-12-15 alle 08.20.52 Schermata 2014-12-15 alle 08.21.09

 

Come vedete i dati sono veramente precisi, quindi forse un orologio così completo non potrebbe essere altrettanto piccolo.

Il cinturino è molto morbido e flessibile, sul polso non fastidioso. La forza rende possibili tutti i movimenti del polso (avete mai avuto quegli orologi che hanno i pulsanti sul alto sporgenti e quando pieghi il polso li schiacci? Io sì… e non erano nemmeno così grossi, solo non studiati).

La fascia cardio come prospettavo è comodissima, ha ampio spazio di regolazione e non ti stritola nè ti sega il costato.

Corriamoci:

Prima cosa da fare, connetto l’orologio al computer per personalizzare i dati con Movescout (l’app di Suunto). personalizzo i miei dati fisici, ma anche le mie preferenze. Per ogni sport si può personalizzare il quadrante, andando a posizionare i diversi dati come si vuole (distanza grande, velocità media sotto, a lato a scorrimento il resto…) Questo si può fare in modo autonomo per ogni sport (effettivamente per lo sci alpinismo mi interessa più l’altitudine che la velocità… mica scema come cosa)

Ok, ora posso partire: schiacco start, seleziono modalità running, infilo fascia cardio. L’Orologio prende in circa 30 secondi, cosa che da casa mia, che è in un quartiere storico dalle vie strette, è difficilissima. Dieci punti a Suunto.

Parto.

Ai primi due km sento troppo l’orologio: è leggermente pesante e lo sento proprio. Non scomodo, solo pesante.

Poi mi abituo.

Il mio terrore non è il fastidio in sè, ma che dopo un paio d’ore di corsa mi dia fastidio al braccio e mi affatichi la spalla.

Sembra ridicolo, è un orologio, ma succede. Il primo GPS che ho avuto era troppo grande e pesante (il primo Forerunner in commercio) e mi faceva questo effetto, mi stancava polso e spalla.

Dopo 10 km tutto ok, non lo sento e il polso è tranquillo.

In compenso la valutazione dei dati è molto precisa e il quadrante così grande mostra bene i dati. Solo, quando arrivo a casa, devo ricordarmi di mettere nel quadrante grande la distanza e non la velocità puntuale, ma personalizzandolo posso fare ciò che voglio. Ho 5 possibili quadranti diversi da inserire, praticamente la NASA.

La fascia manco l’ho sentita, altro che abrasioni…

Arrivata a casa scarico i dati.

E qui vedo la differenza.

Ho TUTTO, so anche quante volte ho pensato ad un panino durante la corsa.

La completezza dei dati scaricati è imbarazzante, posso analizzare ogni cosa.

Tra l’altro posso scaricarli in diversi formati e importarli sul mio programma fatto con MyAsics.

Vado al lavoro e mi dimentico di cambiare l’orologio. Con vestitino e tacchi no sta benissimo, ma pazienza, gli voglio già bene.

Potete trovare il mio profilo Movescount qui

Voti:

Comfort: 6 1/2 (dovuto al peso)

Design: 9

Precisione: 10

Completezza dati: 10

Velocità ricerca GPS: 9

 

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Showing 3 comments
  • tommasozannerini
    Rispondi

    Recensione molto simpatica e ben fatta! Sono capitato per caso in questo sito e sto leggendo tutto (data la giornata uggiosa).
    Ho anche io un ambit, il 2, e condivido tutto quello che hai scritto!

  • doodlemarti
    Rispondi

    Io ho un Garmin Forerunner220 da un anno, ma sto seriamente pensando di cambiare per Suunto. Multisport, visto che oltre alla corsa faccio nuoto, trekking e qualche trail. Ho letto con attenzione le tue impressioni riguardo al peso, perchè ho i polsi sottili. Adesso, a distanza di tempo, come ti trovi per la questione peso-dimensione? Grazie 🙂

pingbacks / trackbacks
  • […] Se doveste chiedermi se è meglio un Suunto Ambit3 o un Tom Tom Cardio… bhè… che dire… sarebbe come paragonare una mela con una torta di mele. Sempre di mele si parla, ma il prodotto è completamente dfferente. (leggi la recensione dell’Ambit3 qui) […]

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