1995-2013, 18 anni per sfidare il Cervino

Ph: Montaz- Rosset Visuals

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L’altro ieri pare si sia scritta una pagina di storia, lo dice anche l’ANSA, quindi è proprio vero.
Il mitico, l’unico, il sorprendente Kilian ha devastato il record di ascesa e discesa del Cervino. Cervinia-vetta-tocca la croce-giù di corsa-Cervinia. 2.400 metri di dislivello durissimo.
La stella Cometa ha colpito.

Kilian fa paura, è un extraterrestre, non umano, inumano, disumano forse…. una macchina.
Dovrei essere entusiasta.
Invece no, sono un po’ affranta.

Quello era il nostro record. Nostro, Nostro che siamo valdostani. Nostro che di mestiere non facciamo gli ultra runner, che ci alziamo la mattina all’alba per correre. Nostro che per andare a fare una gara (di record io non ne ho mai fatti ovviamente), ci prendiamo ferie. Il record della gente normale che un giorno ce la mette tutta e spacca.

Quel record era il Nostro orgoglio, perchè a stabilirlo non è stato un ultra mega super runner-extraterrestra, è stato Bruno Brunod, il Nostro Uomo, quello che di mestiere tira su le case con la forza delle mani e della schiena, quello che vive in montagna perchè lì ci è nato, quello che non se la tira mai, quello che parla con l’accento delle valli che quasi non si capisce cosa dice, quello che incontri al bar a Saint Barthélemy e ti saluta con una pacca sulla spalla bevendosi la sua birra (e ti autografa le scarpe prendendoti in giro).

Bruno quel record, che era rimasto inviolato da 18 anni, l’ha fatto spaccandosi la schiena, senza scarpette studiate su misura, anzi, per metà l’ha fatto con gli scarponi da montagna; l’ha fatto perchè gli piaceva, senza sponsor, senza medici, senza massaggiatori, senza un’equipe di professionisti alle spalle.

E senza Facebook.

Kilian è stratosferico, ha tolto 22 minuti al record, nessuno lo batterà mai più. Forse sarà lui a battere se stesso un giorno. Kilian questo record lo sognava da quando aveva 15 anni ed è giusto che lo abbia fatto, perchè è il migliore.

Ma io quel Bruno ce l’ho nel cuore, quel Bruno che Kilian lo ha pure accompagnato alla partenza e l’ha portato all’arrivo festeggiando, quel Bruno che l’aveva detto che ci avrebbe messo 2h52 minuti. Quel Bruno che Kilian lo stima tanto perchè è un ragazzo semplice (gli fanno le scarpe da running su misura con la forma del suo piede, ma vabbè).

L’altro ieri quasi speravo che Kilian non riuscisse, che cattiva che sono.

Eppure, io, Bruno Brunod, lui, la sua r moscia, le sue mani grandi, i suoi occhi da Valdotain, li stimo tanto. Per me il record è sempre suo e nessuno puà togliergli quell’impresa  di 18 anni fa.

Non me ne voglia Kilian che alla fine è pure sempre il super figo dei super runners.

ph. Summits Of My Life

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Immagine 501

Un giorno, a Saint Barthélemy

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  • […] Poi ha vinto il secondo, poi a vinto tutto il resto. Anche l’Aosta-Becca di Nona, la gara degli Aostani (deceduta quest’anno per mancanza di fondi leggi qui ). Anche la competizione con Bruno sul Cervino, con mio grande rammarico (io lo volevo valdostano come record  leggi qui) […]

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