Il gallo del pollaio

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In Macedonia

foto copia 2

Continuando la mia crociata per promuovere l’immagine della femmina capace, forte ed indipendente,  c’è un episodio ricorrente che ogni volta mi diverte da morire.

La teoria da dimostrare è che il masculo runner si sente un figo oltre ad ogni limite e pensare che una fimmena lo eguagli o addirittura lo superi lo manda tutto in scombussolamento.

Chi mi conosce sa che corro tanto e con passione e solitamente quando mi si deve presentare qualcuno, se si viene a sapere che quel qualcuno corre, mi si presenta come: lei si chiama Carlotta, losaichecorreanchelei?

L’ultima volta che la gag è avvenuta stavo per andare a Gerusalemme per la maratona, quindi ero bella in forma. Ero sul lavoro, e normalmente in ambito lavorativo tento di evitare il discorso running per un minimo di pudore.

Eccola che inizia, deliziosa:

Tizio si presenta in tuta da running a colazione, super tecnico, colori scelti per non dare nell’occhio: giallo fosforescente aderente ad una pancia da birra tesa e calzoni in coordinato, scarpe da running ultimo modello da 250 € (quelle che sogna mio marito ma che reputa inutili se non sei un keniano di quelli che vincono le gare).

Il mio capo mi presenta: Lei è Carlotta, saichecorreanche lei?

La reazione sarebbe da filmare: prima cosa il tipo mette il petto in fuori (che sulla pancia giallo fosforescente sta benissimo), poi parte il solito ghigno sardonico e apre la bocca:

Tizio: Oh ma davvero, ma che brava (tono simile a quello di una signora anziana con un neonato). E quando corri, nel week end?La domenica? Al mare?

C: Corro abbastanza, a dire il vero 4 volte alla settimana, solitamente prima del lavoro. Dalle 7 alle 8 circa.

Tizio: (ghigno più aperto) WOW, Che brava, che coraggio, la mattina, e cosa fai 5 km? (tono sempre più da nonna)

C: veramente no, dipende dall’allenamento, ma una media di 10-12 km

Tizio: Ah, però, abbiamo una runner (il ghigno si allarga e la voce si alza. Il tono è quello di scherno). Io arrivo addirittura ai 20 km…. Ma dimmi, Carlotta, fai anche le gare? (e qui casca l’asino, perchè in realtà a lui non gliene frega una mazza di te, soltanto vuole raccontarti della sua ultima mezza maratona del paese, organizzata da lui stesso per se stesso)

C: a dire il vero sì.

SILENZIO

Capo di Carlotta: ma certo che fa le gare, la prossima settimana ha una maratona. E sai dove? Addirittura in Israele. Diglielo Charlotte, che vai a Gerusalemme a fare la maratona, sù.

SILENZIO……..

Tizio: Ah… maratona? quella vera? Tutta intera? (faccia da stupido) E, se posso, se ne hai già fatte (faccia speranzosa di sentirsi dire no) quanto ci metti?

C: Si, ne ho fatte diverse. Sulle 4 ore.

Tizio: (sospiro di finto sollievo) Ah, ok, bhè, d’altronde sei una donna, io ci impiego la metà. (Il record in maratona è 2 h 3 minuti 38 secondi, wikipedia, quindi è IMPOSSIBILE CHE LUI CI IMPIEGHI LA METà)

C: La metà? (stavolta ghigno io) Ah però, non sapevo fosse un record man, caspita, che onore. E dove l’ha stabilito questo suo tempo così fenomenale?

Tizio: mmmm, bhè, sì, sai, non è che proprio ho fatto un record….

C: L’ha mai corsa una maratona?

Tizio: No, una maratona no, ma secondo il mio contapassi (quello dei Kellogs Special K), dovrei farcela.

C: Ah, quindi lei non fa le gare? Un vero peccato…Dopo questa maratona io pensavo di iscrivermi ad una ultratrail, non so i cento km del Sahara (ovviamente mento)

Tizio: è stato un piacere Carlotta, arrivederci

Tiè. 

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