Non sempre quella che sembra una sconfitta lo è. Anzi…

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In questi giorni non sempre le notizie sono state belle, alle volte difficili da accettare per il nostro gruppo #4Girls4Marathon.

A 7 giorni dall’appuntamento finale con la maratona, dopo l’infortunio della “piccola” Vale, un altro infortunio sembra minare la riuscita del progetto.

Ma non sempre ciò che di primo acchito sembra una sconfitta, peggio ancora un fallimento, lo è veramente. Anzi…

La gentile brunetta del gruppo, la sognatrice Sara è costretta a rimandare l’appuntamento con la Signora 42km. L’infortunio purtroppo fa parte del gioco e alle volte anche dell’allenamento. Ma leggiamolo da un altro punto di vista e proviamo a leggere le parole di questa grande donna, parole che forse fanno male, ma che alla fine fanno bene al cuore.

Perchè il nostro progetto di 4 donne forse non porterà 4 donne a correre la Maratona di Firenze, ma sicuramente ci ha portate alla consapevolezza che insieme è meglio.

Sara:

“Facesse preferenze, fosse ingiusta, spietata, di parte, me la prenderei, ma su una panchina di questo calibro chi si lamenta?!? La maratona pare sia così e se ha deciso di spostare il nostro primo incontro io non posso far altro che assecondarla.

Continuerò ad aspettarla e a farmi trovare pronta, con tutto l’amore la pazienza e la dedizione che ho impiegato in questi mesi.

E no, non li ho buttati via.

E ancora no, la corsa non fa male.

La corsa da tanto e quando chiede qualcosa indietro ci insegna comunque la sua lezione. La mia corsa è solo la corsa di una persona che la ama. Senza tempi da record, senza medaglie. Senza troppe pretese ma conoscendo i sacrifici le paure e le gioie.

E’ la corsa di tutti.

E’ la corsa che mi ha presentato persone che la amano con e quanto me e che mi hanno insegnato, con il loro esempio, ad esser pronta anche a momenti come questo.
Momenti che una volta mi avrebbero fatto paura.

Grazie.”

e poi vi trascrivo anche le parole dell’altra gilrs Elena, una risposta che tocca il cuore.

Elena:

“Sapevamo bene che era più difficile arrivare alla Partenza che all’Arrivo.
Ci hai provato Saretta bella.
Con tutto l’entusiasmo e la forza che avevi.
Con il timore, la speranza, a volte forse anche la certezza di avere tutto ormai sotto controllo…
Con il batticuore e la commozione…
i sorrisi, la fatica, le lacrime…
Le ironie su chi avrebbe aspettato chi al traguardo. Bello allenarmi con te. Bello provare quegli ultimi 100m per vedere chi ne aveva ancora un po’…
peccato ne avessi sempre di più tu.
Bello abbracciarti sudata stanca disfatta e soddisfatta.
Anche litigare aveva un suo perché…
ci piaceva fare pace.
Sana competizione.
Sano amore.
Grande Amore.
5 mesi indimenticabili. Non è il percorso che conta…?
Bo…lo diceva qualcuno.
A te interessava anche l’arrivo.
Lo so.
Senti…ma…
lo sai che abbiamo ancora decine di maratone da fare insieme…
centinaia di allenamenti…
milioni di risate…
litri e litri di lacrime di commozione da condividere.
INSIEME.
SEMPRE.
Se per caso,
e ripeto per caso,
arriverò a quella Partenza, sarai con me tutto il tempo.
Ma questo tu già lo sai.
E sai anche che sarai qualche passo avanti a me.
Come sempre.
Accidenti a te.
Mi manchi già.
Carlotta mi dovrà consolare.
Non le sarà facile.
Ti abbraccio forte da stritolarti.
Mi asciugo due lacrime
e torno ai miei doveri.
Ciao bambina.

Ps…ricorda…
prima o poi…
sarò io ad aspettare te al traguardo”

Non ho altro da dire su questo progetto che mi ha portata a capire che l’essenza della corsa non è nelle gambe, non solo. E’ nel cuore.

e poi: in bocca al lupo a noi per questa settimana. Saretta, l’arrivo più bollo sarà vedere te e Vale aspettarci.

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