Oggi non ho voglia di correre.

Succede raramente. Almeno a me, succede raramente.

Oggi non ho corso e non correrò.

Sto bene, non ho male a nessuna articolazione, nessun tendine e nessun muscolo, ma… non correrò.

Detto così sembra l’apocalisse degli eventi negativi. IO NON CORRO. Tipo “io non mi drogo più”.

Mi sono alzata ben contenta, con la voglia di passare una giornata a riposare. Ho visto gli amici con le crisi sentimentali, ho sentito altri che non sentivo da troppo tempo. Ho sorriso a me stessa nello specchio, ho mangiato una deliziosa pasta estiva, ho lavorato moderatamente niente…

Poi ho pulito casa, ho respirato e non sono andata a correre.

Da qui la riflessione di oggi.

Quanto la corsa alle volte è una valvola di sfogo e basta? Delle volte che esco a correre, quante sono dettate dalla voglia di scappare via veloce? Quante invece metaforicamente mi servono per avvicinarmi ad una meta?

Quanto correre è una costrizione dettata dalla mente e dall’abitudine? Quanto è una assuefazione?

Oggi sto bene. Mi sento appagata, grande, mi sento una donna, mi sento libera.

E per questo, no, non correrò.

Oggi sarebbe stata giornata di lungo, ma così non è stato. Le ultime corse sono state quasi dolorose: stanchezza, insoddisfazione, voglia di evasione, di vacanze, di silenzio. Valvole di una pentola a pressione sul fuoco, che sfiatano il risentimento, spurgano la delusione, eliminano i tormenti. 10, 15 ripetute, a tutto gas e sssssssffffffffffffffttttttttttttt un po’ esce e mi rende una persona migliore quanto basta, fino alla prossima corsa.

Ma oggi no, va bene così. Oggi sono calma.

Sono stanca e mi prendo una vacanza, cosa ci vedo di strano? Ieri correre è stato lo strazio dell’autostima, sportiva e personale. Un correre dietro a chimere che non esisteranno mai. Un desiderare qualcosa che sai che non si avvera. Una maratona disseminata di 42 dolorosi chilometri. Sfiatando quando si può, boccheggiando il resto del tempo che pesci in una bacinella.

Quanto la resa della propria corsa è proporzionale al vuoto che sentiamo? Quanto invece è inversamente proporzionale all’umore? Perchè corriamo?

Quest’estate il caldo mi placa, mi calma, mi rende matura come un pomodoro al sole. Mi sento un pomodoro al sole, tondo e perfetto.

Come un pomodoro oggi sono stata lì a godere della luce che mi spunta da dentro.

Quando questa luce tornerà a percorrere i miei muscoli correrò.

Forse domani.

O forse no.

Oggi non corro e, incredibilmente, sto bene.

 

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
Recommended Posts
Showing 2 comments
  • anna
    Rispondi

    Bravissima… ti capisco… io sto affrontando un calo di motivazione… a 5 settimane dalla mia mezza maratona in cui sto cercando di rompere il mio PR … aiuto… e guardo le mie tabelle di marcia per le prossime settimane e mi sento male, malissimo!!

    • RunningCharlotte
      Rispondi

      Ciao Anna! guarda, la cosa bella è che se non ti stressi troppo poi passa. Bisogna accettare di riposarsi ogni tanto. Ho fatto una settimana “a zonzo” correndo in giro per la costa senza badare a nulla. Solo a me stessa. Ora la voglia torna. Che mezza farai?

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: