Zaino Osprey Sirrus 26, “Solo bagaglio a mano”

Io amo viaggiare con lo zaino.

Avere uno zaino sulle spalle, mi fa sentire come una tartaruga. Come un bambino che scappa con il suo fagotto sognando avventure lette sui libri.

Poter portare ciò che mi serve su di me e non avere altro a cui pensare.

Viaggiare con lo zaino è libertà.

Le caratteristiche dello zaino perfetto.

Uno zaino da viaggio deve essere perfetto, non può permettersi difetti. Quando viaggi, tutto deve essere calibrato e semplice. Per cui lo zaino va scelto bene e deve avere queste caratteristiche:

  • deve essere leggero. Inutile avere uno zaino che è già pesante di suo se poi lo dovete riempire. Meglio leggero e molto capiente.
  • deve essere bilanciato sulla schiena. Uno zaino che vi pesa sulle spalle è una tortura. Sceglietene uno che distribuisca il peso bene. In negozio caricatelo prima di provarlo.
  • non deve tenere caldo. Guai a zaini che fanno sudare la schiena. Sceglietelo areato. La schiena sudata è sinonimo di mal di schiena.
  • deve avere i giusti scomparti. Non deve avere mille tasche che poi non sapete in quale tasca avete messo cosa, ma averne di diverso tipo: una grande centrale per ciò che non vi serve di frequente; ua sopra per ciò che è delicato e non si deve schiacciare; una davanti per ciò che può servirvi di frequente senza dover aprire tutto lo zaino. E poi le bustine sulla cintura per ciò che deve essere a portata (fondamentali) 
  • deve avere un sistema anti-pioggia, un guscio estraibile. Nessuno zaino è completamente impermeabile e zaino bagnato è uguale a vestiti bagnati.
  • deve avere un tessuto robusto. Odio gli zaini che si rovinano o graffiano o tagliano

Ora che è tutto chiaro posso passare alla recensione.

Lo zaino Osprey Sirrus 26 mi è stato mandato per l’hiking in Patagonia (se non segui la mia folle futura impresa alla Fin del Mundo leggila qui), ma io ho voluto provarlo subito nel mio recente weekend a Malta, così da testarlo prima.

Recensione Osprey Sirrus 26

Uso anche qui la tecnica del guardiamo-indossiamo-usiamo che uso per le scarpe. Vediamo se riesco ad essere efficace.

Guardiamolo

Quando lo tiro fuori dal pacco, noto subito un dettaglio che non mi piace: ha il bastino sulla schiena. Cioè ha il telaio dello schienale rigido.

Io solitamente non amo i telai rigidi perchè appesantiscono lo zaino e, soprattutto, anche se lo zaino non è pieno, ne mantengono al dimensione strutturale.

Lo zaino pesa 1,2 kg. Non dei più leggeri quindi.

La seconda cosa che guardo è la cintura in vita: è alta – e quindi facilmente anche confortevole – e soprattutto ha le due bustine laterali, per me irrinunciabili. Sono anche belle grandi e verifico che ci stia il telefono.

Lo scomparto centrale è abbastanza grande (questo è uno zaino medio-piccolo quindi ok) e chiuso da una coulisse dotata di un sistema facile da chiudere, ma soprattutto da ri-allargare. Non amo gli zaini che hanno quella chiusura dei lacci a molla: se hai le mani congelate sono impossibili da aprire.

Ha una grandissima zip verticale sul davanti, con un secondo scomparto bello grande. La zip posta in verticale lo rende facile da aprire completamente, quindi perfetto per inserire guide, cartine e depliant. Questi sono quegli oggetti che nel viaggio devono essere facilmente reperibili, ma che, essendo di carta e verticali, se inseriamo in tasche e zip orizzontali si piegano e “fanno le orecchie” quando li infiliamo. Pensate a quanti libri e cartine avete spiegazzato infilandoli in tasche dall’apertura in orizzontale e riflettete. Una zip verticale che apre tutta la tasca permette di infilare il materiale cartaceo dal dorso della copertina e quindi di non fare orecchie.

Il terzo scomparto è sulla patta in alto. La tasca in alto è quella che non viene mai schiacciata, nè quando ci sediamo con lo zaino addosso, nè quando lo appoggiamo. Quindi perfetta per mettere ciò che è delicato: apparecchi elettrici, ma anche occhiali e cibo.

Lo schienale è areato e staccato dalla schiena da una retina traforata che tra le specifiche tecniche trovate descritto come “Schienale AirSpeed™ aerato in rete sospeso a trampolino regolabile”.

Inoltre il dorso ha una dimensione regolabile e per me, alta un metro e sessanta, è fondamentale non avere schienali troppo lunghi.

Dentro ha la tasca per l’idratazione (che io non uso, ma che può essere utile). Sui lati il laccio per i bastoncini e l’asola per la piccozza (che ovviamente a Malta non ho usato).

Indossiamolo.

Per provare uno zaino sulle spalle, prima riempitelo. In alcuni negozi lo fanno di regola, ma se siete soli, spesso succede di provarlo vuoto. Lo zaino si prova pieno, o almeno appesantito.

Quindi, lo riempio e lo indosso.

Regolo schienale, spallacci e cinghie, inserisco na bottiglia d’acqua nella tasca elastica e ci cammino, faccio le scale di casa.

Ammetto che è comodo e perfettamente stabile. Le taschine sulla cintura in vita sono grandi e facili da aprire, con il braccio riesco a prendere e rimettere a posto l’acqua.

Devo solo ricordare di non riempire troppo la patella superiore perchè se si alza mi tocca la nuca e mi costringe a stare con il collo in avanti.

Viaggiamoci

Il test dura lo spazio di un weekend.

Uso lo zaino come bagaglio a mano (ho anche una borsa per l’attrezzatura da corsa questa volta) e ci metto:

  • la macchina fotografica (una reflex, quindi grande)
  • L’Ipad
  • la guida di malta
  • un cambio di vestiti e un piumino extra
  • 500 ml di acqua in borraccia
  • la bustina con le cose da bagno
  • gli occhiali da sole
  • una barretta
  • la batteria aggiuntiva e i cavi per telefono, orologio e ipad
  • le mie Vibram Furoshiki per il viaggio
  • libro “Solo bagaglio a mano”, direi in tema

Lo zaino è sostanzialmente semivuoto. Ci starebbe comodamente un secondo cambio e forse anche un paio di scarpe da corsa, quindi potrei viaggiare senza altra valigia.

Tengo lo zaino per il viaggio e lo uso per visitare l’isola quando non corro.

E’ facile da infilare e da togliere e semplice da caricare.

Quando non è sulle spalle occupa poco spazio (in barca verso Vittoriosa lo tengo facilmente in braccio per non bagnarlo). Quello che apprezzo di più è la famosa zip verticale sul davanti. Io che non vivo senza guida la trovo geniale. Quella di Malta sarà la prima Lonely Planet senza orecchie!

La cosa che mi stupisce è che il bastino non si fa sentire. Temevo questo dettaglio, l’ho detto fin dal principio. Invece il peso è perfettamente bilanciato. Non sento lo zaino sulle spalle, tanto che tra me e Massimo lo zaino lo proto io e non glielo cedo.

Passi raggiunti in questi due giorni? Circa 80.000.

Credo che per la Patagonia sarà perfetto.

 

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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