Ri-cominciare l’allenamento ovvero perchè ci sentiamo così scarsi?

Mancano sette giorni alla Mezza di Monza.

Ieri ho fatto l’ultimo allenamento della settimana (leggi qui i miei allenamenti completi) e cioè

LUNGO QUALIFICATO così costruito:

  • 4 km di riscaldamento a 5’00”
  • 4 volte 2km a 4’25”+1km a 5”
  • 2 km defaticamento

Nel piano che mi ero costruita le variazioni di ritmo dovevano avere i 2000 a ritmo mezza maratona, cioè 4’25” e i 1000 a ritmo maratona, cioè 4’45” (questi ritmi sono quelli che pensavo potessero essere i miei ad inizio stagione).

Non ce l’ho fatta. Il recupero doveva necessariamente essere più lento, altrimenti il cuore me lo sentivo in gola.

Ma questo non è un articolo di allenamento, è un articolo che parla di motivazione (persa?)

Ho finito l’allenamento con la sensazione di essere UNA CHIAVICA. Ecco sì, proprio una chiavica, con l’idea che probabilmente non riuscirò mai a terminare decorosamente la Mezza di Monza, che forse mi fermerò al quindicesimo, che non c’è niente da fare…

Insomma, il mio DIAVOLETTO INTERIORE ha iniziato a stuzzicarmi.

Ho guardato media e chilometri, mi sono ripresa un po’ col fatto di aver bruciato calorie. Ma tanto non ho nemmeno così fame, ho lo stomaco che fa le bizze in questo periodo.

Faccio stretching, qualche immancabile selfie (ora ho anche il treppiedino portatile e mi sento un drago) e “scarico il Garmin”, cioè lo connetto all’app sul telefono.

Guardo i dati dell’allenamento e vedo quello che non mi aspettavo: il calcolo (empirico) che il mio Fenix 5S fa della mia VO2 massima risulta 53.

53 è un livello altissimo!

La VO2, per chi non lo sapesse, indica il massimo consumo di ossigeno che il nostro corpo riesce ad attuare in un minuto e quindi è un indice che ti dice quanto il tuo corpo è efficiente.

Il calcolo scientifico della VO2 è molto complesso e la VO2 massima è una questione di genetica.

Un GPS fa dei calcoli empirici incrociando battito cardiaco, velocità e distanze, COSA CHE NON E’ DI SICURO PERFETTA.

Quello che però mi dà da pensare è che prima dell’inizio degli allenamenti lo stesso orologio segnava 48 e in pieno allenamento per la Maratona di Milano era tra i 54 e i 58.

Quindi posso dire che l’allenamento funziona.

Sono ancora lontana dallo stato di forma ottimale, certo, ma non è per niente vero che sto andando male.

Devo solo darmi tempo.

Ma perchè ad inizio allenamento ci sentiamo così scarsi?

A me capita sempre. All’inizio di ogni ciclo di allenamento, che sia gennaio o agosto, mi sento sempre demoralizzata. Mi pare di non andare avanti, di non migliorare, anzi, di peggiorare.

Quindi ci ho pensato e ho trovato le motivazioni che usa il nostro diavoletto:

  • Quando iniziamo l’allenamento per una gara, inevitabilmente la mente ci porta agli ultimi allenamenti fatti per la stagione precedente. Ad esempio: ho corso la maratona di Milano a 4’33”, correndo i lunghi sotto i 4’40”. Ora in automatico il mio rifermento è quello, per cui se corro il lungo a 4’45” mi sento scarsa. FALSO!!! Niente di più sbagliato. Fare confronti con una fine allenamento quando si è all’inizio di quello dopo è come paragonare l’impasto della pizza con una pizza appena uscita dal forno.
  • All’inizio dell’allenamento abbiamo di fronte mesi difficili e faticosi. Sappiamo bene che NON E’ DETTO CHE OTTERREMO I RISULTATI VOLUTI. Anche se ci alleneremo duramente, c’è sempre qualcosa che potrebbe andare storto, siamo realisti. Un infortunio nel peggiore dei casi, o banalmente mancanza di tempo, o motivi di lavoro. O, la cosa forse più snervante, potremmo alzarci il giorno della gara con il raffreddore o con il mal di pancia. La nostra mente quindi ci pone resistenze, proprio ora che siamo più fragili. Il “non ce la fai” ci salverebbe dalla fatica e dalla delusione. Non metterci in gioco eviterebbe qualsiasi fallimento (che poi fallimento è un parolone). Zittite quella voce e mettetevi in gioco.
  • Iniziare è molto più dura che continuare. Siamo fuori forma e lo sappiamo, magari dopo l’estate siamo anche un po’ ingrassati. Lo sappiamo e abbiamo la “coscienza sporca”, ma ragazzi, è normale! Inutile che pretendiamo di essere sempre al top. Calma è la parola d’ordine.

Per cui, alla luce di queste considerazioni, ecco l’allenamento di questa settimana e domenica: Mezza di Monza

  • Lunedì: scarico lento  50 minuti
  • Martedì: riposo e esercizi a corpo libero
  • Mercoledì: lavoro di velocità. 4 km riscaldamento + 6×500 a ritmo dei 5 km e 2×1000 a ritmo dei 10 km + defaticamento
  • giovedì: scarico 40 minuti
  • venerdì: progressivo (lento) 8 km da 5’00 a 4’20’ + 1 km lentissimo
  • sabato: riposo
  • domenica: Mezza di Monza

STRATEGIA PER LA MEZZA MARATONA:

Questa è la prima Mezza Maratona della stagione e la userò da test.

L’obiettivo è CAPIRE QUANDO CROLLO.

La farò in progressione partendo da 4’50” e togliendo 5 secondi ogni 2 km. Ciò significa che se la progressione continua finirei l’ultimo chilometro a 4’00”.

Sarà molto difficile che questo succeda, ma in questo modo posso dire quando “craccherò”. Una specie di test del lattato artigianale. Vedremo se succederà al 13esimo, al 15esimo o al 17esimo. O mai. 

Sarà un test per capire come costruire i prossimi step.

Chiaro?

Vi consiglio di provare a farlo ad inizio stagione, con i vostri tempi.

Per qualsiasi domanda scrivetemi qui sotto!

RunningCharlotte
RunningCharlotte
Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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