#RunBefore2050: il progetto di Oliviero Alotto tra sostenibilità e running

Conosco Oliviero l’estate scorsa, ad una serata sulla corsa estrema. Non ho mai capito perchè mi si chiami a parlare a queste serate, ma sospetto sempre che sia per riportare il tema running ad una dimensione “normale”. Insomma, io faccio la parte di quella equilibrata che racconta come sia fondamentale iniziare da 5 chilometri, mentre gli altri illustrano le loro imprese da 250 km (e oltre).

Fatto sta che ci troviamo sullo stesso “palco”, io a parlare di donne che iniziano a correre con The Running Princess, lui della sua passione per l’Ultra Trail.

Io non sono una promotrice della ultradistanza e spesso mi trovo in antitesi con chi invece corre queste gare, ma con Oliviero siamo sulla stessa linea d’onda. Ci capiamo.

Sarà che lui è una di quelle persone che non alzano mai i toni (a differenza mia), sarà che è un appassionato di alimentazione (seppure vegano), sarà che come me corre per l’unica ragione valida: ama la corsa.

Dall’estate scorsa ad oggi ci siamo incrociati in diverse occasioni, di persona, ma anche nelle parole di comuni amici ed è proprio grazie a quello che ho scoperto su di lui che ho il piacere di parlarvi del suo ultimo progetto.

Chi è Oliviero Alotto.

Torinese, Oliviero inizia a lavorare nell’ambito del sociale molti anni fa, occupandosi di migranti e minoranze etniche – tema di enorme attualità tra l’altro – e ideando “Treno della Memoria”, l’associazione che ha come mission uno dei progetti più rilevanti al mondo sul tema della memoria della Shoah che prevede la visita al campo di Auschwitz-Birkenau. Più di trentamila giovani dal 2004 ad oggi hanno partecipato alle attività e ai viaggi.

Oggi Oliviero ha cambiato settore e si occupa di alimentazione ricoprendo il ruolo di fiduciario Slow Food per la provincia di Torino, ma i suoi progetto sempre un risvolto sociale importante.

Cos’è #RunBefore2050

#RunBefore2050 (data indicata dalle Nazioni Unite come di “non ritorno” se non cambiamo le nostre abitudini di vita) è un’idea che vuole unire corsa e cibo per la quale Oliviero correrà tre delle gare di corsa più dure del pianeta in tre luoghi simbolici per il cambiamento climatico, per raccogliere fondi in favore del progetto “Adotta un orto” di Slow Food.

L’idea di Oliviero è quella di trasformare ogni km in un gesto concreto per il Pianeta, sostenendo i progetti a tutela della biodiversità di Slow Food. Da 10 anni questo progetto garantisce a migliaia di comunità africane cibo buono, pulito e giusto e forma una rete di persone consapevoli del valore della propria terra in armonia con la natura e rispettosa della propria cultura.

Le tre gare sono la Transgrancanaria (20 febbraio), un trail di 269 km per 4 giorni di corsa, con oltre 12 mila metri di dislivello, la Maratona nel deserto del Gobi di 250 km(il 28 luglio) e il Tor des Géants, con i suoi 330 km (8-15 settembre 2019).

Obiettivo Orti

Il progetto vuole sostenere i 10.000 Orti in Africa di Slow Food, adottando un orto per ogni gara.

Ma l’obiettivo vero di Oliviero è di arrivare almeno a 10 orti. Ogni orto costa 800€, quindi circa 1 € per ogni chilometro percorso correndo.

Oliviero mette le gambe, noi dobbiamo sostenerlo abbiamo qualche mese di tempo.

Questo è il potere dei sogni.

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RunningCharlotte
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Perché la corsa è uno stile di vita e ad ogni passo ci fa crescere un po’ e perché non bisogna essere campioni per correre, basta mettere un passo dietro l’altro. Keep in running.
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